Ci sono dischi che ti fanno stare bene e ti girano in testa tutto il giorno, senza bisogno che la radio o l'MTV di turno te li propinino per 300 volte consecutive.

Uno di questi è "Harlan County" di Jim Ford, e fin qui niente di strano tranne il fatto che è vecchio di quasi quarant'anni. Infatti Jim dalla nativa New Orleans si spostò nel 1966 a Los Angeles e poi a San Francisco dove si costruì una buona fama di songwriter di classe per numerosi artisti.

Nel 1969 debuttò con quest'album che ancora oggi mi rende allegro nel deprimente viavai della metropolitana affollata nelle ore di punta. Ford ha una fresca voce soul "bianca" e il territorio musicale in cui si muove è la ballata rythm & blues, o appunto il soul-pop venato a volte dal country. I superbi arrangiamenti supportati dalla robusta sezione ritmica fanno il resto e ci consegnano una serie di songs da ricordare.

Ad esempio la muscolosa title-track con i fiati r&b, la stupenda "I'm Gonna Make Her Love Me" e lo spigliato boogie di "Long Road Ahead", già di Delaney & Bonnie, tutte grandi interpretazioni del nostro accompagnato dal background vocale d'eccezione di Pat e Lolly Vegas. Altre volte è la ballata a farla da padrone come in "Love My Brain" o la declinazione country di "Changing Colours" oppure ancora l'epica e intensa "To Make My Life Beautiful" che ci riporta ai migliori anni della nostra vita. Altrimenti è l'energico blues di "Working my way to L.A." e della versione di "Spoonful" di Willie Dixon che ci sorprenderanno a tenere il ritmo con il piede nell'attesa di quel treno per Yuma sulla panchina del binario 2.

Qualche anno più tardi il manager di Ford gli organizzò una session a Londra per registrare il nuovo album con una solida band di pub rock che aveva poco a che fare con i suoi splendidi arrangiamenti, pertanto il risultato non fu ritenuto soddisfacente e la cosa si fermò lì. Tranne il fatto che Jim conquistò molti pub rockers d'Albione, tra i quali Nick Lowe, che incise il suo brano "36 Inches High" nel famoso album "Jesus of Cool".

La parte interessante della storia del nostro eroe si ferma qui e io non finirò mai di ringraziarlo per quell'espressione felice che porto stampata sul volto mentre ascolto nelle cuffiette il suo "Harlan County", suscitando l'invidia della folla stressata che fa a spintoni per entrare nei vagoni della metro.

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