Frank Miller (storia) - Jim Lee (matite) -  Scott Williams (chine) - Alex Sinclair (colori); pubblicato da Planeta DeAgostini, cartonato, 18x3x27, 6, C, 256 pp. Col., 20 euro.

All Star Batman & Robin è un'opera controversa.

Ha diviso in due il pubblico e la critica. Chi la giudica una delle cose più oscene mai pubblicate sul personaggio, chi al contrario la vede come la fiera dell'eccesso in senso assolutamente positivo, del decostruzionismo più recente.

Il punto fondamentale, il perchè di tanto clamore sono principalmente gli autori coinvolti: ai disegni la (ex?) superstar Jim Lee, al servizio delle sceneggiature di uno dei più grandi autori statunitensi contemporanei, creatore del Batman moderno... Frank Miller. E' ovvio che solo sentir accostare il nome del vecchio zio Frank al personaggio di Batman non può che creare immensa aspettativa.

Partiamo dalla storia.

Il miliardario Bruce Wayne, che segretamente veste i panni del vigilante Batman, assiste all'omicidio dei genitori di un giovane circense, Dick Grayson. Il ragazzino è promettente e Wayne ne vorrebbe fare la sua spalla nella lotta al crimine. Salvato così il ragazzo dalle mani di alcuni poliziotti corrotti che stavano tentando di farlo fuori per impedirne la testimonianza, comincia così il suo lento addestramento, non prima di aver scoperto il mandante dell'omicidio dei genitori del giovane. Sullo sfondo, la corruzione di Gotham, l'emergere di criminali come il Joker ed emuli come Black Canary e Bat Girl.

Ma l'aspetto più interessante dell'opera è certamente la descrizione del protagonista.

Il Batman di All Star Batman & Robin non sarebbe neppure Batman. Non è un eroe. E' un povero folle che trova nella maschera la sua ragione di vita, la sua valvola di sfogo (da cosa?). E' Alfred a dircelo: Alfred suggerisce che la follia di questo Batman sia sempre stata parte di lui, non generata dall'omicidio dei suoi genitori quanto amplificata, fatta esplodere da esso.

Da fuoco ai criminali, rapisce e tortura bambini per farne i suoi schiavetti dalla "bocca larga e le mani veloci", conformemente alla sua esperienza di vita. Questo Batman è un ipocrita e un fascista, se vogliamo, si arroga il diritto di giudicare il mondo filtrandolo attraverso il riflesso della sua vita. Parla di eroismo e di combattere la criminalità, ma sono scuse. Solo perchè lui ha reagito in quel modo all'omicidio dei suoi genitori non vuol dire che debba essere sempre così per tutti. Non è una regola, se non per lui. E lui la applica con la forza, con arroganza e violenza. Allarga la sua tragica esperienza di vita al mondo. La polizia di Gotham, colpevole forse di essere assente al momento della tragedia, diviene così inevitabilmente il Male. Sempre e comunque.

Non c'è una visione positiva della vita e della normalità, della bontà. Per questo Batman non tiene in cosiderazione nient'altro che sè stesso e i suoi bestiali bisogni di violenza, per lui di libertà. Per questo il supereroe comune, un Superman, una JLA, è una buffonata, perchè incanala la società in regole dettate dalla moralità e dal senso-vero-di giustizia, verità e onestà, principi astratti e assolutamente puerili. Batman restituisce arrogantemente al mondo ciò che il mondo gli ha dato. E sbaglia, perchè così facendo non si distingue da esso, ma ne entra a far parte. Diventa un eroe unicamente perchè si oppone a quello che viene percepito come Male dalla gente comune, stanca delle violenze dei malviventi,degli stupri, degli omicidi. Quanti se potessero, di primo acchito, seguirebbero l'istinto di uccidere, di far del male ad assassini, stupratori, mafiosi? Batman fa questo. E' una forza brutale, primordiale, violenta, terribilmente semplice. In questo si che è coerente. Non un eroe, perchè non si fa portatore di alti valori, della Giustizia, se non all'apparenza.

Interessante anche il Joker, che molti dicono snaturato. E' un individuo che ha una visione completamente ribatata del mondo, per cui il vestirsi, l'apparire in maniera eccentrica, folle, spaventosa non costituisce motivo di terrore o ilarità ("Mi chiamano il Joker, ma non sono molto divertente"), e brutalità come l'omicidio sono atti d'amore verso l'esterno. Cos'è il Joker? Essenzialmente un folle assassino cinico che si concia in modo ridicolo e con una moralità distorta. Possiamo dire che questa caratterizzazione sia stata rispettata in All Star Batman & Robin? Si. Quindi il Joker che Miller ci presenta E' il Joker. Una versione diversa, apatica, terrorizzante dello stesso personaggio. Anzi, ben venga questo cambiamento. Già l'inserimento del Joker come cattivo principale che ha ordito l'assassinio dei genitori di Dick per chissà quale motivo è banale, direi ordinaria di per sè, ma viene almeno vitalizzata da questa diversa versione del personaggio - a mio parere molto interessante, seppur ancora molto abbozzata.

Tecnicamente, comunque,è un prodotto non eccelso. Se da un lato riesce a divertire, con forza, energia, in maniera dirompente e vagamente -se non semplicisticamente- iconoclasta, è anche una storia decompressa all'inverosimile. Voluto o no? Non saprei. Simpatico certo il Miller che fa dell'autoironia a questo proposito nell'episodio della batcaverna.

Le mille - e quasi mai funzionali - splash page non aiutano, ma anzi lasciano un senso di vuoto, di "bolla di sapone", magari a torto laddove c'è nella mente dell'autore un progetto di fondo (la voglia di esplorare, vedere in modo più realistico il rapporto Batman/Robin e il processo che porta quest'ultimo a diventare il sidekick del pipistrello). Ovviamente il concetto di divertimento è piuttosto labile ed estremamente soggettivo: la volgarità (ma quale poi? Definirei così quella di Authority o di Ennis, ma quella di All Star Batman & Robin è al più una simpatica e grezza provocazione), la violenza ostentata e i mille eccessi a cui assistiamo mi hanno reso piacevole e divertentissima la lettura, ma mi rendo conto che ad altri possa aver dato un senso di nausea, di fastidio, di "fatto male". E una serie non può appoggiarsi unicamente a elementi soggettivi come il divertimento, o l'umorismo, o la capacità di provocare emozioni. Dev'esserci una capacità, una serietà di fondo. Uno schema solido. Ed è per questi elementi che sono assenti, che All Star Batman & Robin non è un ottimo fumetto. Mediocre, buono - e per me, personalmente e in via del tutto soggettiva, lo è - al massimo.

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