Fuori fa molto freddo, la temperatura giorno dopo giorno si sta abbassando e ormai anche le ultime foglie rimaste attaccate con tutta la loro forza sugli alberi stanno cedendo all'inevitabile vento gelido che scende giù dritto dalla Siberia. Ho bisogno di qualcosa che mi scaldi il cuore. Da non molto mi sono trasferito da Latina a Ferrara e dopo le inevitabili preoccupazioni materiali iniziali, ora con l'arrivo del freddo inverno del nord-est inizio a sentire anche la mancanza dei luoghi pontini che, seppur brutti, tanto mi erano familiari. Inizio a sentire la mancanza degli amici. Quelli che anche se non avevi un cazzo da dire non importava. Cerco una musica che culli la mia malinconia. D'altronde è sabato sera e non ho nessuno con cui uscire. Ho semplicemente cenato con 4 wurstel e due fiesta. Cerco una musica che mi possa far sembrare il mio armadio con le arabesche per un momento un candido porto dove rifuggiarmi.

So che a volte è stato tacciato di intelletualismo fine a se stesso (in certi casi anche a ragione) ma il disco che mi da maggior conforto questa sera è "Eureka" di Jim O'Rourke.

Jim O'Rourke è conosciuto soprattutto come produttore dei Sonic Youth (di cui per un periodo è stato anche quinto membro effettivo), Stereolab, Faust, Wilco e per aver lavorato come consulente musicale per il film "School of Rock" con Jack Black. Ma nella sua storia personale oltre ai lavori con i Gastr del Sol e con i Loose Fur, si è cimentato in diversi dischi come solista. "Eureka" è un disco del 1999 uscito per la Drag City. E' un disco talmente soffice in certi momenti la sensazione di trovarsi dentro un enorme zucchero filato è ciò che lo descrive meglio. Così come la sua malinconia in altri è paragonabile alla sensazione che si prova a camminare da soli in una città in cui non si conosce nessuno e dalla quale non è possibile fuggire, quel senso inebetito di solitudine. I tempi sono spesso dilatati e seppure in diverse situazioni dell'album ci si aspetti un'esplosione ciò non avviene mai.

Il momento migliore del disco probabilemente è nella lunga, iniziale suite "Prelude to 110 or 220/Women of the World" e nel secondo pezzo "Ghost Ship in a Storm" successivamente remixata anche dagli Zero 7 . Ma è tutto il disco a stupire per non superare ma il limite del ridondante o del superfluo. Pur sapendo di essere frainteso "Eureka" è un disco minimale. E' veramente quell'ultima foglia rimasta appesa. E' veramente il passo distaccato dell'uomo solo e infreddolito in una nuova città. Non è un capolavoro ma non credo che un ascoltatore attento si possa stancare di ascoltarlo e sicuramente anche per chi lo è meno la riuscitissima cover di Burt Bacharach "Something Big", il gioeillino strumentale "Please Patronize Our Sponsors" e ovviamente la dolcissima ninna nanna urbana  "Movie on the Way Down" non potranno dispiacere.

  1. Prelude to 110 or 220/Women of the World
  2. Ghost ship in a Storm
  3. Movie on the Way Down
  4. Trough the Night Softly
  5. Please Patronize Our Sponsors
  6. Something Big
  7. Eureka
  8. Happy Holidays
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