Ssoccia ragazzi Jimmy Page!.... Cioè, Jimmy Page!... mica renzulli o poggipollini!

Ahah mi scappa da ridere, questo diavolo di un uomo e' da una vita che mi accompagna ovunque (o perseguita?!?) senza che alla fine manco io sappia bene il perché; sembra uno di quei film ridicoli in cui l'angelo custode (diavolo) e' sempre a fianco del protagonista per far sì che a lui vada tutto bene. Personaggio tanto indecifrabile, se si prova a comprenderne le sfaccettature, quanto semplice se lo si prende per quello che si sa. La sua creatura, i LZ, sono praticamente James Patrick Page al cubo. "Nessuno arrivera' mai a conoscermi sul serio..." diceva già ad un giornale canadese nel novembre 1969. Nonostante infatti il suo esibizionismo in scena (da vera rockstar dagli atteggiamenti all'abbigliamento), la personalità di Page era essenzialmente riservata e tranquilla. Il tutto alimentava la sua immagine enigmatica e quella della band. E' riuscito a far sì che i LZ siano stati sia una band dal successo spropositato, che una band di culto allo stesso tempo... praticamente impossibile! Far parte di coloro che li amano ti ha sempre fatto sentire come facente parte di una setta, salvo poi constatare che e' la band con il più grande successo commerciale (insieme ai Beatles) considerando la durata del gruppo. I gusti di ognuno non si discutono, ma che i LZ siano la più grande rock'n'roll band nel senso ampio della frase non c'è dubbio. Per tutto ciò che hanno fatto e per l'aurea che gli ha sempre circondati. Gli Who non possono vantare la qualità' della loro discografia e la loro coesione, i Rolling la loro tecnica e la loro varietà musicale, i Deep Purple hanno avuto troppi cambi di formazione e non sono abbastanza "maledetti" (sono tre band che adoro ovviamente). E soprattutto nessuno può dire siamo sempre stati noi 4 e stop! Più Grant, Cole e stop.

Mi piacerebbe che questo ragazzo, oggi settantatreenne in splendida forma, fosse ricordato per tutto ciò che qualitativamente ha dato alla musica. Jimmy aveva (ed ha) una apertura musicale come pochi nel rock possono vantare; e' lui fatto così! sempre aperto a nuovi suoni ed a nuove esperienze. Quando sento parlare dei LZ "la band hard rock" mi chiedo chi sia quel tal "critico musicale" che straparla. L'amore per il blues, il folk, la psichedelia e le musiche orientali o africane di Jimmy era (ed e') viscerale. Addirittura andava a concerti punk dove veniva offeso e deriso come. "Il dinosauro" ahah. Probabilmente non il chitarrista piu' tecnico, non il più estroso, non il più veloce, non il più talentuoso... semplicemente il più completo. Ci si dimentica troppo spesso del suo ruolo di produttore; intelligente come pochi ha messo in pratica tutto ciò che aveva imparato da ragazzino come stimatissimo turnista e membro di band nei primi anni sessanta. Jimmy era una spugna, assorbiva ogni "trucco" e poi lo utilizzava migliorandolo. Ha sempre avuto le idee estremamente chiare, decine e decine di aneddoti e fatti a dimostrarlo.

Questa particolare autobiografia e' basata su oltre venti anni di interviste dell'autore, Brad Tolinski caporedattore per tanto tempo di "Guitar World" rivista di riferimento del settore. "Uno sguardo avvincente e definitivo sulla vita professionale di un genio raccontata con parole sue".... Professionale appunto. Questo e' l'unico libro autorizzato da qualcuno della band. Non troverete nulla di Jimmy o dei LZ versione fuori dal palco o dalla sala di registrazione. Non vi parlerà di droga, di esaurimenti, di quante groupies si e' scopato, di minorenni, di risse, orge, anime vendute al diavolo ecc ecc. Ci parla semplicemente della sua passione: la musica. Un libro veramente interessante; dalla sua carriera come turnista, agli Yarbirds e ai rapporti con Clapton e Beck fino alla storia/leggenda con i suoi LZ. Ci insegna come microfonare una batteria, ci parla dei suoi studi del blues e del jazz, della forzata lettura della musica, delle registrazioni di "Untitled (LZ4)", la sciagura della morte di Bonham, i lavori post Zeppelin, la nuova collaborazione con Plant e tanto altro; sempre e solo musica, con un paio di brevi digressioni sulla sua passione per l'occulto e sull'incontro con Elvis. Non lo dirà mai apertamente ma le sue parole lo hanno sempre fatto capire; la morte di John e lo scioglimento dei LZ per lui sono stati una vera tragedia (molto di più che per gli altri). Ha perso nello stesso tempo un amico e, mi ripeto, la sua creatura. Una band a cui ha dedicato anima e corpo, che ha plasmato, amato e alla quale sarà sempre legato in modo viscerale. Ha fatto belle e brutte cose dopo, ma non era più lo stesso Page. La sua anima era (e') rimasta a quegli anni. Non voleva più suonare, il cuore non pompava più sentimenti.

Prendiamoci tutto il buono che ci ha dato ed io sorrido felice di vederlo così in forma fisica; dal 76 e per il decennio successivo era distrutto. Ricordo cosa provai nel vederlo in TV io diciottenne al Live Aid incapace di suonare e di tenere il palco; "Ma come?! il mio Jimmy?! Quello che mi fa impazzire, gioire e saltare ogni volta che lo sento?! Quello dei Led Zeppelin?!" Un mio piccolo, grande dramma. Stetti malissimo, il mio "eroe" di ragazzo, il grande Jimmy Page, la prima volta che lo vedo si fa schernire dal mondo intero...

Grazie di cuore Jimmy, continua ad accompagnarmi sempre e comunque. Orgoglioso di te, di ciò che hai fatto, di ciò che sei e della passione che sempre hai messo, unità a tanta ma tanta classe.

"Non mi occupo di tecnica, ma di emozioni" una delle tue frasi stampate nella mia anima.

Leggetelo questo libro! E' passione, ma anche descrizioni tecniche, per voi che ve ne intendete, saranno bellissimi racconti. Leggetelo anche se non vi piacciono i LZ, perché lui è Jimmy Page la leggenda! Anche se ricordando, una frase del nobile @algol, "se uno non ama i LZ e' audioleso" ahah!

"Senza Jimmy Page i Led Zeppelin non esisterebbero. Senza i Led Zeppelin oggi il rock sarebbe orfano"

Buona lettura!!!

Carico i commenti...  con calma