"Walking Into Clarksdale": Jimmy Page & Robert Plant atto secondo. Dopo infatti la prima vera riunione tra il chitarrista e il cantante dei Led Zeppelin che fruttò un nuovo disco, "No Quarter" (contenente però solo reinterpretazioni di canzoni degli Zep in chiave orientale), e un conseguente tour a cavallo tra il 1994 e il 1995, Page & Plant tornano in studio nel 1997 per realizzare un altro disco, il primo a contenere brani nuovi del celebre duo a partire dal 1980, anno dello scioglimento dei Led. Per la realizzazione di "Walking Into Clarksdale" Page & Plant chiamano in studio anche Charlie Jones al basso e Micheal Lee alla batteria. Ne esce un album discreto che alterna momenti brillanti ("Shining In The Light", "When The World Was Young", tanto per citarne qualcuno) a episodi non proprio eccelsi ("House Of Love", "Walking Into Clarksdale"), anche se l'insieme tutto sommato è buono.

L'album si apre con "Shining In The Light", un brano elettroacustico veramente delizioso, per poi proseguire con il capolavoro dell'album: "When The World Was Young" è una canzone intensa e sofferta che esplode nel ritornello elettrico finale. "Most High" è invece un riuscitissimo e affascinante brano dal sapore orientale, mentre "Blue Train" è altro pezzo lento e dolce ma godibilissimo, così come "When I Was A Child", una ballata elettrica molto intensa. Ci sono però anche pezzi non molto riusciti come "House Of Love", brano abbastanza deludente, o "Heart In Your Hand", un pezzo lento più adatto a fare da colonna sonora a un film western che a essere inserito in un album come questo, e altri pezzi che hanno un potenziale inespresso, cioè non sono stati messi a fuoco del tutto: è il caso del rock "Burning Up", della title-track "Walking Into Clarksdale", un rock-blues privo però di reale mordente, e "Upon A Golden Horse", un pezzo non brutto ma neanche bello, che non regala molte emozioni. Ma ci sono anche dei rock veramente ben riusciti: "Please Read The Letter" è un brano dal riff robusto, mentre "Sons Of Freedom", un pezzo teso, graffiante e nervoso, dal suono grezzo e incisivo, chiude in bellezza l'album. L'album, pubblicato il 21 Aprile del 1998, ottenne ottime vendite: arrivò all'ottavo posto nelle classifiche americane e terzo in quelle inglesi. Sicuramente tali vendite non rispecchiano al 100% il reale valore di un disco un po' commerciale e il richiamo di nomi del calibro di Page & Plant non può non essersi fatto sentire. Però non si può neanche negare che il mutamento del music-business e la (conseguente) progressiva commercializzazione della musica abbia un po' soffocato gli intenti di chi, come Jimmy e Robert nei Led Zeppelin, realizzava vent'anni prima album del calibro di "Physical Graffiti" o "Houses Of The Holy" o "II". Sotto questo punto di vista "Jimmy Page & Robert Plant Unledded: No Quarter", il primo album del duo, è sicuramente molto più interessante di "Walking Into Clarksdale", che tuttavia non va sottovalutato ingiustamente, perché nel complesso risulta comunque molto godibile e rimane comunque un album un pochino diverso da quelli che di solito vengono messi nel mercato di questi tempi.

Oggi Page ha 62 anni, mentre Plant va per i 56. Potremo vederli ancora insieme? O "Walking Into Clarksdale" è stato l'atto conclusivo di una coppia che ha profondamente segnato la storia della musica? In realtà è molto difficile che Jimmy e Robert tornino a collaborare di nuovo. Ma ancora a molti piace pensare che lo stregone della chitarra e il suo allievo (!) dalla voce leggendaria tornino a incantarci con le loro magie.

NB. Il voto non è un 4 pieno, ma è più vicino al 3,5

Carico i commenti...  con calma