ANTEFATTI

Siamo nel 1982, mentre la nazionale di Bearzot si laureava campione del mondo e tra Argentina e Inghilterra si combatteva la guerra delle Falkland il regista Michael Winner si trovava alle prese con il secondo capitolo della saga Death Wish ovvero "il Giustiziere della notte", naturalmente con Charles Bronson ancora nei panni di Paul Kersey.

Menhaem Golan (produttore) aveva dato carta bianca al regista nell'affondare il dito nella violenza più trucida, ed era d'altronde il canovaccio della sua Cannon Film, della quale si ricordano memorabili film d'azione, fantascienza e horror di  quell'ormai lontano decennio di plastica (mi chiedo poi se abbia ancora senso chiamarlo così, considerando i giorni correnti).

Queste dunque le carte in tavola, e se nel primo film del 1974 si poteva ancora respirare un' aria da empireo del cinema (Paramount) ed era fresca l'uscita del bestseller di Garfield, in questo caso si era proprio nel campo del B-Movie propriamente detto, in cui un volto che bucava lo schermo poteva essere il maggiore stimolo per invogliare ad andare a cinema. Detto ciò la musica per un film del genere non poteva essere affidata di nuovo ad un grande jazzista come Herbie Hancock, che ad ogni modo si era cimentato in un film di mezzanotte come Freeman l'agente di Harlem. Stavolta serviva qualcuno che musicasse in modo cinico scene di stupri e omicidi ed il degrado urbano di una Los Angeles che a quei tempi era davvero un bell'ambientino.  Chi poteva esser più adatto se non uno che aveva saccheggiato e violentato la  musica nera americana e l'aveva portata agli estremi della tecnica; fu persino troppo facile convincere Jimmy Page, il quale era vicino di casa di Michael Winner.

IL DISCO

Page, ben accompagnato da ottimi strumentisti e dalla GLC Philarmonic, suona chitarre acustica, elettrica e synth, sintetizzatore, basso e theremin (singolare strumento di fabbricazione sovietica che annovera una vasta gamma di suoni).

Who's to blame: Appena parte sembra di sentire la In the evening che apriva l'ultimo disco dei Led Zeppelin "In trough the out door", ma ad irrompere è la voce nera di Chris Farlowe (che lavorerà ancora con Page) e non quella di Robert Plant. Nel film il brano accompagna i titoli di testa, senza voce e con il sottofondo del radio-notiziario di Los Angeles che informa sulla cronaca nera.

The Chase: Inizia come hard blues lento di sola chitarra per poi essere bombardato dalla batteria e dalle tastiere che fanno da preludio agli assoli e ad un atmosfera da brividi perfettamente orchestrata.

City sirens: L'occasione per sentire la voce Gordon Edwards, in uno dei brani più scanzonati  dell'intera colonna sonora.

Jam Sandwich: Senza dubbio il capolavoro del disco. Il brano che più si avvicina agli Zeppelin prima maniera. Batteria marziale,un riff vigoroso e assoli carichi di adrenalina e concentrazione. Memorabile la scena in cui la gang di cui fa parte un non ancora noto Lawrence Fishburne ascolta il pezzo alla radio prima di infastidire Paul al parco divertimenti con la figlia e la compagna (Jill Ireland, moglie di Bronson).

Carole's theme: Composizione classica e struggente. Si consuma il dramma della povera figlia Carole e  i suoi carnefici sono a piede libero. Kersey inizia a meditare la sua vendetta e il ritorno per le strade.

The release: Inizia come composizione altisonalte per poi mutare in maniera camaleontica  in un viscerale Rythm'n blues da strada.

Hotel rats and photostats: Arie lugubri, violini stridenti e sintetizzatori impazziti. Un pezzo ideale da ascoltare nel lettore mp3 mentre si attraversano le zone più malfamate della propria town.

A shadow in the city: Un'ombra si aggira in città, è il nostro Paul Kersey. Suoni miminali si alternana a sonorità dal sapore Prog e Kraut, mentre nel finale si cede il passo ad una marcia tra lo psicotico e il funereo.

In Jill's theme Tribalismi e cry baby fanno da preludio ad una esecuzione orchestrale a tratti su di giri e a tratti malinconica, che strizza l'occhio a Williams e Hermann, mentre in Prelude il tempo da ballad si interseca con la chitarra che la fa da padrona. Big band, sax and violence inizia con un'insolita allegria ed un sax sopra le righe, i quali aprono la strada alla ripresa più funkeggiata e spensierata della precedente Jam Sandwich. In Hypnotizing Ways (Oh Mamma) ritorna la voce di Farlowe, per una classica forma da canzone rock con assolo del Page che si può finalmente sbizzarrire in ciò che l'ha reso famoso.

Una colonna sonora che veste perfettamente i panni del film. Camaleontica nel suo alternarsi, ossessiva nel sottolineare una vendetta dipinta nello sfondo di una putrida metropoli che, come si percepisce dai titoli di coda, continua a vivere la sua notte come se niente fosse.

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