Se ci fosse da scegliere un solo disco di Joan Armatrading, io prenderei proprio questo. Con SECRET SECRETS la nostra Joan, all’epoca trentacinquenne, arriva ai piani alti dell’espressività e della capacità di scrittura, firmando tutte le canzoni. Ne risulta un album ben equilibrato nei ritmi, che valorizza ottimamente il chiaroscuro della sua voce da contralto.

Già dal primo pezzo, «Persona Grata» (strano titolo che occhieggia una definizione latina) si percepisce il tema conduttore dell’album, che è quello classico – e per lei abituale - delle pene e delle gioie d’amore: “Make me feel good / It can make you feel good too” quindi “Fammi stare bene / vedrai che puoi stare bene anche tu” e poi via declinando per le rime per i 9 pezzi rimanenti.

Diversamente dall’impostazione rock-blues delle sue prove giovanili, troviamo qui un’orchestrazione più sofisticata, e una virata verso il pop di tendenza vagamente new-wave. Non a caso il produttore è quel Mike Howlett che in quegli stessi anni aveva già portato al successo gruppi come Berlin e OMD e tra i musicisti di supporto ci sono fior di nomi come Joe Jackson al piano (ottimo accompagnatore in solitario per «Love By You») e poi Pino Palladino al basso, Mel Gaynor alla batteria e Dave Bitelli al sax (non è male il suo assolo nel bridge di «Friends Not Lovers»).

Tra le mie canzoni preferite metterei la frizzante «Temptation» per quelle più ritmate accanto a «Thinking Man» per quelle più intimiste e come migliore in assoluto l’accorata «Strange» che chiude l’album con disillusa malinconia (“Strange / How the real stories end / No happy ever after / No beginning again” e cioè, pressappoco, “Curioso / come davvero finiscano le storie d’amore / Senza mai un lieto fine / E neppure un nuovo inizio”).

La parte iconografica è molto accurata, giocata sull’alternanza dei colori rosso e blu (passione e malinconia, mi verrebbe da dire) e integrando virtualmente il segno ✓ a imitare graficamente la lettera J iniziale – in corsivo - del nome Joan. Le belle fotografie di Robert Mapplethorpe sul fronte e retro di copertina, oltre che nel folder interno, sono una specie di extra-bonus. Non mancano i testi per ogni canzone, nonchè una dettagliata indicazione delle collaborazioni musicali. Insomma, un album che ha davvero tutto il necessario per ben figurare nella raccolta di ogni appassionato.

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