Come avrete notato adoro particolarmente le voci femminili. 

Quella di questa Joan, poi, ha saputo rapirmi attraverso le sue struggenti melodie al pianoforte. 

I suoi flebili sussurri che imperversano nell'oscurità della mia camera, tappezzata di quadri e di foto, mentre la polvere cala sottile e silenziosa sulla libreria e degli spiragli di luce entrano lentamente attraverso le tende. La sua voce, particolarissima e sensuale entra perennemente nella mia anima, punzecchiandola come un ago che entra a contatto con la pelle. Non appena le prime note della splendida "Honor Wishes" mi ricordano che il disco sta iniziando, ecco che mi lascio cullare, sconvolgere, mentre quella voce sublime sconquassa e distrugge la mia anima di vetro. E chiudo gli occhi, mentre davanti a me scorrono immagini poetiche, seducenti. Joan mi sussurra con la sua voce amica, quasi materna. Non un gemito attraversa le mie labbra, che silenziose restano ad ascoltare la suadente melodia, restando socchiuse nella penombra. I titoli delle canzoni, sono semplici, ma profondi e bellissimi: "Essere Amati", "Sopravvivere", "Verso L'America", quasi come se fossero piccoli capitoli di vita, uniti da un filo rosso di lana che danno forma ad un diario: puro e profondo.

Joan continua a cantare le sue semplici e complesse melodie, mentre le dita scorrono veloci e sensuali sul pianoforte. L'emozione è tanta e prende il sopravvento. Il risveglio si chiama "To America" ed è una canzone d'amore divisa con il grande Rufus Wainwright. Un sussurro che riempie l'anima con grande dolcezza, per poi trasformarsi in qualcosa di lirico, che infiamma, sconvolge, vibra. E attraverso la penombra della mia stanza, finalmente riesco a definire i contorni di Joan. La sua voce è così pura che sembra che mi canti nell'orecchio, quasi come se fosse rimasta con me in quella stanza: vuota e oscura, come la mia anima.

Qualcuno è riuscito a rimettermi il sorriso.

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