Una delle voci più intense del folk americano e della canzone di protesta, nel lontano 1984, pubblica un disco dal titolo "Live - Europe '83", il quale raccoglie le più belle performance live proprio di quell'anno: stiamo parlando dell'inarrestabile icona della musica folk targata anni '60, stiamo parlando di Joan Baez.

Per chi non lo sapesse, i live della Baez sono sempre stati molto emozionanti e ricchi di pathos, la sua magica simbiosi con la chitarra acustica rende quest'artista non solo una grande interprete ma anche una bravissima musicista. La voce della Baez, a differenza di molte voci che nel tempo perdono il fascino originale, è perfetta e vanta un indiscutibile tecnica lirica e uno dei vibrati più riconoscibili nel suo genere. Così, anche questo lavoro si presenta come un grande album live, consigliato a tutti gli appassionati della musica Baeziana: oltre a raccogliere le sue più belle interpretazioni, racchiude anche delle perle scritte dalla stessa Joan, più conosciuta come interprete che come cantautrice purtoppo.

I live furono registati nel 1983 durante i concerti in Europa: dalla Germania, alla Spagna e dalla Francia all'Inghilterra. Il disco vanta una track list di tutto rispetto: si inzia con "Farewell Angelina", canzone di Dylan del 1963 e che egli stesso disse di aver scritto per farla cantare alla sua "Jonie". Si passa a "Warriors Of The Sun" un brano firmato dalla stessa Baez, dal ritmo reggae e con una tematica importante: parla di questioni legate all'ambiente e al fatto che l'uomo stia pian piano distruggendo il pianeta in cui egli stesso vive. "A Hard Rain's A-Gonna Fall" altro bellissimo brano di Dylan, sta volta arrangiato utilizzando il minor numero di strumenti possibili, per un arrangiamento scarno. La centralità del testo è necessaria per capire le liriche "Dylaniane" e talvolta ciò richiede anche una maggior concentrazione sulle parole più che sulla musica. Segue la dolcissima "Lady Di And I" altra perla firmata Joan Baez in cui la sua chitarra acustica e la sua voce sono le uniche padrone della scena: il brano, da come si evince dal titolo, è dedicato a Lady Diana ed il testo è ovviamente ricco di riferimenti riguardo la monarchia inglese, il Principe Carlo ed è una critica indiretta alla nobiltà.

Arrivano poi due eleganti brani rispettivamente dai titoli: "E Prendre Un Enfant", di Y. Duteil e "A Tous Les Enfants" di B. Vian e C. Vence. Dopo la quiete della prima parte gli arrangiamenti musicali ora si fanno più energetici e si comincia ad "entrare" nel country e nel folk più puri come in "Children Of The Eighties" altro pezzo della Baez, che parla della nuova generazione, i figli degli anni '80, raccontando dei mitici '60, della Woodstock Generation, citando Janis Joplin, Jimi Hendrix, i Doors, e il sempre amato Dylan. "The Love Inside" è un brano firmato Gibb: una chitarra acustica dipinge una soffice e dolce armonia seguita dagli archi che rendono questo brano uno dei pezzi più intensi dell'album. E dopo la ballad song ecco che si ritorna ad un ritmo più trascinante con "Me And Bobby McGGee" di Kris Kristofferson e Fred Foster. E come non elogiare un grande attivista politico che la Baez ha sempre stimato molto, essendo anche a lei una delle più ferventi attiviste donne impegnate contro la guerra e le giuste cause nel mondo: è "No Woman, No Cry" di Bob Marley; il ritmo reggae viene quasi abbandonato per far posto ad un suono più "Settantino" con tanto di Hammond. E ancora "Imagine" di John Lennon, un classico sempre bellissimo da riascoltare; segue una canzone popolare "Jaria Hamuda" di A. Hamza, fatta a cappella, "Here's To You" una delle più toccanti, provocatorie e dolci canzoni degli anni '70, scritta dalla Baez come colonna sonora del film "Sacco E Vanzetti" ed infine "The Land Of A Thousand Dances" di A. Domino e C. Kenner, altra ballad dal sound intimo e profondo con cui si chiude questo album.

Un album da scoprire, da capire, per lasciarsi avvolgere dalla calda voce di Joan e scoprire che il vero folk americano non è mai morto.

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