Regola il ritmo del cuore, incastra in un pugno di note tutta la vita che puoi.

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Una voce e una chitarra: mirabile essenzialità.

Joao in solitaria è come Monk a tu per tu con il piano, il loro è un dialogo con l'invisibile e non ha bisogno d'altro.

Una precisione matematica. Una pulizia e un nitore quasi zen. Tutto ai minimi termini e niente, assolutamente niente, fuori posto.

Un timing assoluto e perfetto e quel magico impressionismo della sensazione che serve a catturare la luce. Avete presente Monet quando dipingeva il vento e l'aria?

Chi era quel critico d'arte che in casa aveva solo un piccolo Mondrian? Una meditazione infinita su pochi elementi primari.

Una bellezza speciale, quella che si concede di essere anche triste. Qualcosa che sfiora e insieme va nel profondo. Un chiarore che non abbaglia.

“Non stupiva perché incantava”, diceva un tale a proposito di non so chi. Ecco, qui è lo stesso.

“La luna -come dice Oreste- è un'ostia di vaga malinconia”. E il sole è quello del mattino, fa niente se di albe ne vedremo sempre pochissime...

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Regola il ritmo del cuore, incastra in un pugno di note tutta la vita che puoi.

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