Potrei dire che come la donna nasce da una costola dell’uomo i Jockstrap nascono da una costola dei Black Country, New Road, ma dato che la prima affermazione è falsa e la seconda vera ma estremamente riduttiva non lo dirò. Comunque sì, uno dei due componenti dei Jockstrap è Georgia Ellery, violinista e cantante dei sopracitati Black Country, New Road, e già questo sarebbe abbastanza. Poteva starsene tranquilla a godersi il successo di quel capolavoro che è Ants From Up There e invece no, negli ultimi tre anni stava lavorando a questo progetto insieme a Taylor Skye, e alla fine, il 9 settembre 2022, se ne escono con questo I Love You Jennifer B, un album impossibile da definire in un solo genere. Potrei dire che è un pop molto sofisticato, con inserti glitch, elettronica, folk, jazz, e a tratti sembra anche uscito da una qualche opera teatrale musicale. L’album è pieno di roba, di contaminazioni, e temo che ciò possa allontanare qualcuno, ma mi dispiacerebbe troppo perché è un disco che andrebbe ascoltato nonostante i pregiudizi sui vari generi che ognuno di noi può avere. Ogni canzone è un pezzo unico e la sua struttura rappresenta in piccolo la struttura dell’intero album, che risulta omogeneo nella sua eterogeneità, oppure il contrario, come si preferisce. Com’è l’immagine che si fa di solito?! Tipo “è un disco da ascoltare in macchina mentre si viaggia”, ecco no, questo è come viaggiare in macchina per Las Vegas, dove tutte le luci al neon (come il titolo della traccia di apertura) catturano la tua attenzione e non c’è uno spiraglio di oscurità, esattamente come tra le melodie e i ritmi dei vari suoni e synth elettronici che entrano e escono, rallentano e accelerano, o vanno in reverse. In tutto ciò c’è da sottolineare come ogni traccia suoni orchestrale, come se avessero messo computer e synth in mano a dei musicisti degli anni ’50. Non so, è così che me li immaginerei.
In sintesi è un lavoro ricco di idee ben sviluppate e complesso, che cerca a tutti i costi di rimanere al di fuori di una definizione spaziale e temporale, dove i musicisti danno sfoggio, al limite dell’ostentazione (ma se lo possono permettere), di tutta loro poliedricità e cultura musicale. Perciò che dire, se per loro è I Love You Jennifer B io mi permetto di dire I love you Jockstrap. Troppo sdolcinato? Vabbè!
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