Joe Cocker è sicuramente uno degli artisti europei più importanti al mondo.
La sua voce (tanto ammirata e spesso copiata da Zucchero e dal francese Garou) e il suo blues hanno conquistato milioni di persone prima in Europa e poi negli Stati Uniti. Il bluesman di Sheffield si è contraddistinto soprattutto per le sue doti di arrangiatore, vista la notevole fama raggiunta dalle sue cover che spesso sono riuscite megliio dei pezzi originali, ma non bisogna dimenticare anche i brani scritti da lui.
Molti fan del buon vecchio Joe sostengono che lui dopo il successo del capolavoro “Night Calls” datato 1991 sia finito dal punto di vista ideativo e si sia dedicato alla realizzazione di dischi commerciali, utili solo ad arricchire il suo patrimonio. A mio avviso è stato netto il mutamento stilistico del suo linguaggio musicale: il Cocker blues si è trasformato sempre più in Cocker pop. Non mi piacciono molto neppure gli arrangiamenti che negli ultimi anni ha proposto per canzoni storiche come “Delta Lady” e “Don’ t Let Me Be Misunderstood” che negli anni ’60 erano vero e proprio blues, adesso invece sono solo pezzi pop. Ma andiamo a questo album.
“Across From Midnight”, album datato 1997, fa chiaramente parte del periodo tardo della discografia di Cocker. Cosa ci succede quando arriviamo di fronte alla mezzanotte? Bè la mezzanotte è chiaramente una metafora e Cocker ci dà la possibilità di svelare questo arcano attraverso le sue canzoni. Soprattutto nella canzone che porta il nome dell’album possiamo provare a interpretare il pensiero di Joe Cocker. Una canzone leggera, forse troppo leggera per appassionare l’ascoltatore che più che altro viene attratto dall’imperiosa voce di Joe in “Tonight” e “The Last One To Know” . “Could You Be Love” è un’autentica magia: chi avrebbe immaginato mai una versione alternativa a quella reggae originale di Bob Marley ?! La canzone più bella del CD è però secondo me “N'oubliez Jamais”, una canzone che parla di passato ma anche di presente e futuro, perchè in quel “Non dimenticate mai” urlato in francese nel ritornello della canzone Cocker riesce a emanarci tanto, grazie alla sua inimitabile voce, accompagnata in questo caso da una musica dolce e da una fisarmonica che ad occhi chiusi ci fa sognare un viaggio nella Francia degli anni ’60.
“Across From Midnight” è un buon album, ma non raggiungerà mai i fasti delle composizioni precedenti firmate Joe Cocker che comunque rimane indubbiamente un mito della musica, capace con le sue doti canore di far ancora emozionare migliaia di persone.
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