Finalmente dopo l'ultimo album "Hymn For My Soul" è uscito il nuovo album di inediti di Joe Cocker.
Da oltre quarant'anni è nolle nostre radio, protagonista del mondo della musica. Con oltre 21 album in studio, quattro live e tantisssimi Best con altrettante tracce inedite.
La sua voce calda, sporca ma anche vera è il suo marchio di fabbrica. Ha venduto milioni di dischi e ha messo a segno singoli di enorme successo in tutto il mondo.
Le 10 nuove canzoni di Hard Knocks sono state registrate con il produttore Matt Serletic, con il quale "il vecchio leone di Sheffield" collabora per la prima volta. Il californiano è emerso a metà anni '90 quando lavorava con la band di rock alternativo Collective Soul. In seguito Serletic ha prodotto dischi per Matchbox Twenty, Rob Thomas, Blessid Union Of Souls e Carlos Santana. "Ho incontrato diversi produttori nel periodo in cui ho conosciuto Matt", dice Cocker. "Chiacchieravamo nel suo studio. Gli dissi che volevo fare un disco moderno, ma non troppo moderno. So che devo competere con i 25enni, ma non sono mica i Green Day! Tra noi si è creato un feeling e io ho capito che insieme potevamo fare una cosa un po' diversa". Le sedute di registrazione si sono svolte a Los Angeles, agli Emblem Studios dello stesso Serletic, ed hanno visto partecipare una schiera di illustri musicisti quali Ray Parker Jr., Tim Pierce e Joel Shearer alla chitarra, Josh Freese, Matt Chamberlain e Dorian Crozier alla batteria, Chris Chaney al basso e Jamie Muhoberac alle tastiere.
Un altro produttore con cui Joe ha lavorato è stato nientemeno che Tony Brown, leggenda di Nashville che un tempo suonava il piano per Elvis Presley.
Il pezzo che invece è finito sul disco è l'unica cover dell'album, il brano delle Dixie Chicks I Hope (tratto dall'album Taking The Long Way del 2006). Per un cantante che ha fatto storia valorizzando canzoni di altri con la sua voce straordinaria e uno stile interpretativo unico, la quantità di brani originali di Hard Knocks può sembrare inaspettata anche ai fan più irriducibili e di vecchia data. "Un tempo ero molto criticato per le cover, soprattutto dai più giovani e dalla stampa.A differenza di altre band e musicisti che elogiano la loro ultima fatica discografica definendola la migliore che abbiano mai realizzato, Joe Cocker non crede alle storie del "passaggio al livello superiore" e preferisce invece che siano i consumatori a decidere come Hard Knocks si posiziona tra gli altri suoi dischi. "È solo il mio 21esimo album in quarantatre anni. Non è tanto", riflette. "Aspetterò di ricevere il feedback della gente. Non gliel'ho ancora fatto sentire". Il cantante dovrà tenersi la curiosità almeno per qualche altro giorno: oggi esce Hard Knocks, ed domani partirà una tournée europea, la prima dal 2007
A dire il vero esiste un undicesimo brano, ma non è stato mai aggiunto al tipo di disco che poi è uscito.
La prima traccia "hard Knocks" e l'ultima "I hope" sono le uniche due canzoni che ricordano l'ultimo stile eseguito di Joe Cocker: il soul.
La seconda traccia "get on" ricorda un Joe Cocker anni 80-90 con delle sonorità che forse starebbero bene in album come "Unchain my Heart" oppure in
"Respect Yourself"
La terza, la quinta e la nona sono tre traccie che non rientrano molto nel genere COcker se non che ricordano le ballads di "One night of Sin"
bellisssime e dolcissime.
La quarta "The Fall" ricorda vagamente un sentore di Prince, ma con delle sonorità Pop... pezzo particolare per Joe Cocker.
La sesta simile alla seconda ricorda un periodo più "forte" di Cocker ma allo stesso tempo con sonorità giovanili.
la settima e l'ottava sono due traccie lente, pronte a diventare dei classici giovani, forse poco adatti alla voce di Joe Cocker ma
che in verità danno un senso doppio alla stessa musica..
Un bellisssimo album inaspettato da Joe Cocker, un album speciale che può essere messo vicino al pop di "Respect Yourself" del 2001
e alla novità degli anni 70 sempre dello stesso Cocker. Sia chiaro parlo tutto relativamente per la voce di COCKER!
BUON ASCOLTO
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