Joe Dante, forse uno dei registi più sottovalutati dell'industria cinematografica.
Incompreso dalle case di produzione, con cui è riuscito poche volte (forse una volta sola) a realizzare fino in fondo le sue idee. Explorers è uno dei primi fiaschi al botteghino (dopo lo strepitoso, ed unico vero successo della sua carriera "Gremlins") a causa di divergenze creative con la produzione che pressò così tanto il regista a finire le riprese nel più breve tempo possibile da rendere il prodotto finale un ibrido tra un ottimo film ed un pastrocchio. Infatti la pellicola si divide in un ottima prima parte ed una involontariamente grottesca, frettolosa e più o meno sconclusionata seconda parte. Per noi ex marmocchi degli anni ottanta è stato comunque un film capace di emozionare come pochi. Vivere la visione del film di Dante lasciandosi trasportare dalla fantasia fanciullesca (quando all'epoca non avevamo il TUTTO dei gggiovani odierni e c'era un fottio di spazio per l'immaginazione) risultava inappagabile. Purtroppo però rivisto con occhio adulto ci si rende conto dei troppi casini produttivi.
Come detto sopra, il film ha una prima parte ben orchestrata (ma con la solita fretta e furia). La storia dei tre ragazzini che grazie a dei circuiti elettronici di natura onirica riescono a costruire una bolla antigravitazionale con cui far volare un astronave assemblata con vecchi rottami di un luna park è proprio accattivante! (il cinema americano finto spensierato di allora) Si insegue il sogno spaziale dei protagonisti vivendo il tutto con la loro fantasia. Il regista si dimostra bravo nel creare la sospensione dell'incredulità anche nello spettatore più cinico. Quando sei un 12enne hai lo spirito di costruirti un ottovolante con un passeggino e una macchina del tempo con un comodino, insomma l'infanzia.. un mondo magico dove tutto è possibile. La bravura di Joe Dante nella prima parte è proprio questa, far si che tutto sia credibile, anche il ridicolo, perché il tutto è visto dall'occhio dei ragazzini. Inoltre l'attenzione riesce ancora oggi, nonostante sia un opera abbastanza datata, a mantenersi costantemente su alti livelli, un pò grazie all'atmosfera ed alla fotografia ottantina (quell'illuminazione che J. J. Abrams , 25 anni dopo si diverte a ricreare in post produzione nei suoi film nostalgici, tipo "Super 8" per intenderci), un po per l'effetto nostalgia (e questo fattore giova molto per noi bimbi dell'epoca) il film.. in questa prima parte, mantiene intatto tutto il suo fascino.
Purtroppo però, dal momento in cui i baldi giovincelli entrano in contatto con la razza aliena il film inizia a perdere tutto il suo sex appeal. Le scenografie risultano comunque di buona qualità e l'atmosfera del pre-incontro sull'astronave aliena molto d'impatto.. ma poi l'assurdo più totale! L'atmosfera generale, la tensione, l'attesa dell'incontro, viene spezzata da un pupazzone verde (incrocio tra un Muppet ed un SUO Gremlins) teledipendente e ridicolamente doppiato da FABIO FAZIO! (si lui! Che imita Vianello, Pizzul, Beppe Grillo! Mio dio!!!!!!!!). Da piccolo era uno spasso, ma rivisto oggi ho provato imbarazzo per il regista! (che forse non ha saputo mai del doppiaggio italiano). Eppure l'idea non era affatto male. Alieni che studiano il nostro mondo attraverso i segnali televisivi e capiscono che siamo un popolo di completi IDIOTI che comunicano tra loro col linguaggio delle televendite e gli spot pubblicitari (il bambino spiega al Gabibbo verde che quella è finzione e non siamo così stupidi. Provate però a pensare a come ci siamo ridotti oggi e provate a non dar ragione all'alieno se avete il coraggio!). Peccato che la resa visiva di tale messaggio è quanto di più banale si potesse realizzare, con scene di canto e ballo alieno stile sagra dell'uva spaziale. Se un film parte come un fantasy per famiglie, con un ottima colonna sonora, un atmosfera di mistero e magia, non può finire come una puntata del Saturday Night Live. Improponibile!
Di questa pellicola, riuscita decisamente a metà, rimane "soltanto" un ricordo di FUOCO nella mia anima, il fuoco dell'infanzia e del modo in cui vedevo il mondo (e certi film) all'epoca. Oggi.. da adulto deluso dal mondo e schifosamente cinico salverei poche cose di questo film. Sicuramente gli effetti speciali molto buoni per l'epoca (stiamo parlando della famosa "Industrial Light & Magic" che già sfornava ottime scene in computer grafica) ed una coinvolgente colonna sonora (ancora oggi è da brividi il pezzo visivo/musicale in cui il ranger a caccia di ufo vede decollare i ragazzini nello spazio dicendo "buon viaggio ragazzi"). Bravi(ni) anche gli attori, in particolare un ultra giovanissimo Ethan Hawke.
Inutile che io cerchi di fare il recensore maturo, che ormai diventato grande rivede certi film con occhio cinico. La realtà, e mi fa male ammetterlo, ed essere arrivato alla mia età e scoprire con enorme delusione che costruire una navicella spaziale nel garage di casa è maledettamente impossibile!
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