Il deserto ha sempre attirato l'attenzione dell'uomo. Migliaia e migliaia di chilometri di sabbia, dune, sole, caldo, terra...

Hidalgo-Oceano di fuoco è un film d'avventura diretto dal regista statunitense Joe Johnston, già autore di film come il terzo capitolo di Jurassic e Jumanji. Questo lungometraggio uscito nelle sale cinematografiche nel 2004 descrive la storia di Frank Hopkins, un corriere dell'esercito americano realmente esistito, che insieme al suo fedele mustang Hidalgo fu l'incontrastato dominatore delle gare a cavallo su lunga distanza. Frank (un grandissimo Viggo Mortensen) dopo aver assistito al massacro di Wounded Knee Creek decide sotto pressione della sua tribù di intraprendere una massacrante corsa di 3000 miglia nel deserto arabico per giungere fino a Damasco in Siria.

Sebbene la trama potrebbe sembrare scontata o comunque alla base di un film d'avventura e niente più, il regista intreccia la vicenda puramente "agonistica" a risvolti di lotta interna alla famiglia organizzatrice araba con a capo il vecchio Ryadh (Omar Sharif). Soprattutto è azzeccata la scelta di puntare sull'esaltazione dell'amicizia tra Hidalgo e Frank, che ci riporta a quella già vista in Balla coi lupi. Un'amicizia che li porta ad essere uniti anche nelle più difficile condizioni e a lottare con personaggi che vogliono soltanto la fine del "cowboy".

Intessendo l'opera di una neanche troppo velata critica alla politica estera americana (vedi lo statunitense che giunge in oriente per sfidare le famiglie locali), Johnston dimostra una buona padronanza della cinepresa, destreggiandosi tra paesaggi sublimi e inquadtrature essenziali. Da apprezzare il buon utilizzo degli effetti speciali mai troppo abusati. Il film perde invece per quanto riguarda il suo tentativo di attirare del tutto lo spettatore in battaglie che servono soltanto ad aumentare la confusione. Una mescolanza di "cattivi" che alla fine risulta dannosa per i colpi di scena.

Oceano di fuoco si presenta come un'opera senza grandi pretese. Un viaggio di redenzione tra divertimento e avventura. Una storia in bilico tra continui rimandi western e un'atmosfera di drammaticità che culmina in un finale scontato ma quantomai emozionante.

"Dio ha fatto gli uomini tutti uguali, il signor Colt li ha resi diversi".

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