Kenya. Vacanza di marzo 2011. Il caldo di un sole instancabile. L'arsura di una spiaggia bianca come il borotalco. La stanchezza di un'abbuffata di pesce di mezzogiorno. Decido di abbandonarmi al dolce richiamo di un letto non comodissimo, ma adeguato per un riposo post mangiata. La temperatura elevata sembra non scalfire la voglia di sole della mia ragazza che, imperterrita, decide di scaldare il proprio sangue sotto il ciocco di un sole cocente. La mia sopportazione giunge allo stremo. La mia voglia di dormire passa in secondo piano e, ricordandomi di aver portato da casa un libro mai iniziato di un autore mai conosciuto, decido che posso intrattenermi con "Il mambo degli orsi".

Non sono mai stato un gran lettore. Le mie letture non sono mai state nulla di sofisticato. I miei gusti sono sempre passati in secondo piano rispetto a un libro che "dovevo" leggere perchè annoverato tra i classici. Decido quindi di inoltrarmi nella lettura di un racconto qualunque della celebre saga di un duo strampalato di "investigatori" attira guai che fu caldamente consigliato nelle pagine di DeBaser. Il loro nome è quello di Hap Collins e Leonard Pine.

Dopo dieci pagine la mia mente non risponde più. Dimenticandomi di essere in un paradiso terrestre, la mia mente sfugge. Ora sono a La Borde pronto a partire per Grovetown, terra di porci razzisti e tamarri sudisti rimasti indietro con gli anni. In Texas.

E' incredibile come in poche pagine il tasso di coinvolgimento sia così elevato da spazzare via ogni cosa che accade intorno. Non un rumore, non la colonna sonora del nuovo disco degli Arcade Fire, non il refrigerio del condizionatore, non l'abbandono netto della mia ragazza sul suo lettino bollente distoglie la mia vista dalle pagine del romanzo. In poco tempo mi trovo a divorarmi letteralmente le pagine del romanzo di Lansdale.

Hap Collins, inguaribile malinconico con un marcato debole per le donne e una mira infallibile, viene a conoscenza della scomparsa di una sua vecchia fiamma, nonchè attuale amante del capo della polizia di La Borde (Texas): Marvin amico di vecchia data. Le tracce portano a tale Grovetown e si dissolvono nel nulla. Decide quindi di partire per arrivare in fondo alla storia rendendo così un favore a Marvin, nonchè a sè stesso. La voglia di rivedere Florida (questo il nome della ragazza) che un tempo accendeva le notti di Hap è tanta. Soprattutto per l'infelice separazione dovuta alla mancanza di ambizione di Hap stesso. Leonard Pine, un omosessuale di colore con una turbolenta relazione amorosa e con una convivenza impossibile coi vicini spacciatori, accompagna Hap in memoria di una eterna amicizia.

La banalità di una trama semplice e rozza viene praticamente resa nulla da una girandola di personaggi descritti con minuzia e scevra da ogni luogo comune. Non un singolo attore di questo romanzo viene dimenticato. Ti entrano dentro come se ogni fottuto giorno della tua vita ti alzassi in Texas. Le situazioni assurde, ma mai lontane da una realtà vera ma allo stesso tempo grottesca, ti catapultano nell'evolversi della storia con dei colpi di scena ben assortiti. L'umorismo che pervade i dialoghi acidi e sarcastici è la ciliegina sulla torta di questo poliziesco. La pioggia così presente e così distruttiva accentua un tasso di adrenalina costante che cresce esponenzialmente nel turbolento finale.

Forse sono esagerato e di parte, essendo il primo libro di Lansdale che ho letto, ma credetemi che non sarà di certo l'ultimo.

Il pomeriggio è passato così in fretta da farmi dimenticare di avere una ragazza in balia dei raggi solari...Un rumore di chiavi. Un tonfo. La porta che si apre. Mi volto di soprassalto in un'espressione attonita e divertita allo stesso tempo. La mia ragazza con un'aria così incazzata che Hulk potrebbe tranquillamente essere una piccola lucertola verdognola. E'ora di cena. Mi dovrò far perdonare per aver fatto perdere un pomeriggio di incantevole far nulla in spiaggia. Ma non posso. A letto presto. Domani sveglia alle ore 5 in punto. I leoni ci attendono.

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