Questo dimenticato E.P. del 1988 testimonia un momento di cruciale importanza nella carriera di Satriani.
Tre dei quattro brani presenti sono il risultato del tour di "Surfing with the alien", e di conseguenza fanno parte di un irripetibile magia nella storia dell'artista italo-americano. Per chi vuole sapere come Joe suonava live negli anni '80 si ascolti le versioni stravolte di "Ice 9", "Memories" e "Hordes of locusts". Improvvisazioni di gusto, feeling con la sezione ritmica (Stuart Hamm al basso e Jonathan Mover alla batteria), eleganza nel tocco e inaspettati colpi di scena. L'anima c'è, la tecnica pure. Come fa? Con la giusta misura che il nostro ha sempre (o almeno nel passato) avuto. Eh già, perchè lo stile di Satriani è un assestarsi di colpi diretti e ben calibrati, mai sopra le righe e per questo assai gustabili e fruibili a chiunque.
Tutto ciò è presente anche nell'inedito di studio "The Crush of love", chicca preziosa dell'intero lavoro. Una disarmante padronanza della semplicità domina i 4 minuti del brano, che prosegue lo stile del precedente "Surfing..." e invita alle danze con le sue melodie pop contagiose, in perfetto e consolidato stile Joe Satriani. Come dice il titolo, sognare....
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