Ancora una volta mi trovo di fronte a un album del grande Joe ma a differenza di “Surfing with the Alien” (già recensito dal sottoscritto) trovo sonorità maggiormente melodiche ma sicuramente non meno tecniche. A pezzi veloci ed articolati come “Mind Storm” e “Belly Dancer” comunque si alternano piacevoli ballate dal ritmo più lento ma dalla composizione non meno completa come “Starry Night” e “Sleep Walk”.

Questa differenza di stile è dettata sicuramente dai 15 anni di tempo, durante i quali lo stile di Satriani si è evoluto, che separano i due capolavori (ricordo che "Surfing with the Alien" è il secondo album di Joe (anno 1987), mentre "Strange Beautiful Music" è stato rilasciato nel 2002).
Ogni brano all’interno dell’album è inoltre di una completezza impressionante, con questo intendo dire che le parti di ritmica, che comprendono riffs di discreto livello compositivo, non sono minimamente trascurati a favore di assoli autocelebrativi. Satriani, infatti, continua a costruire gli assoli puntando all’armonia dell’intero pezzo e non a comporre ritmiche lente e monotone che abbiano come unico scopo l’esaltazione, per confronto, di assoli eseguiti a velocità impressionanti.

Ho sentito purtroppo commenti negativi su quest’album che mi hanno davvero deluso, secondo cui era costruito con sonorità troppo elettroniche, queste affermazioni sono inoltre condivise dogmaticamente dalla maggior parte dei fans puristi. Commenti come questi li considero privi di fondamento, attribuiti a un album che, a mio avviso, è semplicemente fantastico.

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