Nel 1952 nasceva ad Ankara una persona destinata segnare la vita di milioni di ragazzi, si chiamava John Mellor e avrebbe preso, dopo il soprannome di Woodie, il celeberrimo nome d'arte di Joe Strummer, scelto per il suo modo di strimpellare la chitarra (to strum). La grandezza di questo uomo solitario e molto intelligente, però era al di fuori della sua abilità come chitarrista. Il suo carisma, la sua capacità di dialogare con il pubblico, la creatività nello scrivere i testi delle canzoni con i Clash prima e con i Mescaleros poi, lo resero unico e amatissimo, ma, purtroppo, un infarto lo stroncò nella notte tra il 21 ed il 22 dicembre 2002.
Questo disco si compone di una scaletta assolutamente originale, proponendoci alcune delle canzoni che Joe era solito suonare durante la sua attività come dj al BBC World Service. Come ogni album dei Clash era pieno di idee musicali e stili completamente nuovi e, se vogliamo, anche dissonanti tra loro, così ache qui si passa dal punk dei Clash al reggae di U-Roy, dalla soundtrack per western (composta da Joe per il film "Walker") alla canzone latina, dal proto punk degli MC5 ad una sorprendente performance del suo gruppo 101ers.
Strutturato come una trasmissione radiofonica, il disco presenta una faccia poco conosciuta dell'artista, andandolo a cogliere nella sfera più intima delle sue emozioni permettendoci di penetrare attraverso le sue preferenze musicali, e quindi, indirettamente, nelle sue fonti di ispirazione più grandi. In un periodo di pura decadenza musicale non possiamo non accogliere con un sorriso questo splendido album che ci dona due demo dei Clash, "White Riot" e "I'm So Bored With The U.S.A.", in versione più arrabbiata e una splendida esecuzione live della loro "(In The) Pouring Rain" nella quale trasuda l'emozione e la forza interpretativa di Joe. Bob Dylan fa la sua comparsata con "Corrina, Corrina" facendo emozionare al pensiero di Joe dietro al vetro della cabina che si rilassava ascoltando il vate di Duluth e pensava a quale pezzo trasmettere subito dopo. La chiusura dell'album è dedicata tutta a The Mescaleros con "Johnny Appleseed" e "Willesden To Cricklewood" splendidamente interpretate dal folk-rock stradaiolo della band. Intrusa nelle tracce sopracitate è la bellissima interpretazione di Nina Simone sulle note di "To Love Somebody" dei Bee Gees che viene introdotta dalla voce di Joe. Tra gli altri sfilano Elvis, il già nominato U-Roy con una ipnotica e affascinante "Natty Rebel", Woodie Guthrie, Eddie Cochrane e Rachid Taha con una indimenticabile "Rock The Casbah"... Una tracklist emozionante come poche che tra le sue innumerevoli chicche dona inframmezzi parlati di Joe e Topper Headon relativi al mondo dei Clash e di Strummer.
Non esistono commenti validi per riuscire a riassumere quello che si poteva respirare nelle musiche strummeriane, costituite da un mix di genio e improvvisazione, l'unica frase adatta è quella che Joe disse a proposito dei Clash e che diventò il Manifesto della sua band, una frase che si adatta alla perfezione agli ideali e alla forza espressa dal gruppo:« "Penso che la gente dovrebbe sapere che noi dei Clash siamo anti-fascisti, contro la violenza, siamo anti-razzisti e per la creatività. Noi siamo contro l'ignoranza". »
Ciao Joe, "say hello2heaven"...
Carico i commenti... con calma