(non credete che io scriva soltanto recensioni negative a film horror, per favore.)
SE STATE PER VEDERE "NUMBER 23"
Ci sono pochi motivi per i quali voi potete stare entrando nella sala a vedere questo film:
- vi ci ha costretto il vostro ragazzo/la vostra ragazza e dovete farvi perdonare qualcosa di serio;
- siete con una carovana di amici che ha trovato nell'ultimo film di Jim Carrey una meta raggiungibile e poco impegnativa;
Se vi ritrovate in una di queste due opzioni, SIETE ANCORA IN TEMPO PER
- convincere il moroso/la morosa a una profonda virata verso le Vite degli Altri, decisamente meritevole, o un più semplice Spiderman 3, se avete la fortuna di trovarvi in un multisala;
- far cambiare rotta alla carovana e dirigervi verso una amichevole pizzeria.
Siete ancora in tempo, ricordate.
A meno che, come me, siate stati incuriositi dalle recensioni che lo dicono uno dei peggiori film del secolo e vogliate constatare personalmente fino a cosa può spingersi Jim Carrey. Credetemi, non può spingersi più in basso di 23. Questo non perchè sia un attore in risalita, ma perchè spingersi più in basso di 23 significa scavare molto energicamente. Vi ritrovate in una sala semivuota. Godetevi fino all'ultimo le pubblicità che vengono prima del film, perchè saranno la cosa più piacevole che vedrete in capo a due ore.
Quindi inizia il martirio.
Già dalla prima frase, "la cosa meno ordinaria della settimana era stato il mio compleanno", capite l'andamento che il film terrà: la ricerca esasperante di ricreare situazioni disperate in modi banali e già visti una quantità di volte incredibile. Il film inizia con una breve descrizione della vita del signor Sparrow e quindi il suo incontro con il manoscritto the number 23 scritto da un tale Topsy Krett che lo farà impazzire. Magari voi, appena sentite il nome topsy krett, capite che questo richiama in qualche modo le due parole Top Secret, ma i personaggi ci impiegheranno due ore a capirlo.
Dopo un evolversi di situazioni che finiscono nell'autoparodistico, con una per fortuna breve scena in cui Jim Carrey cerca di far ridere il pubblico ma finisce per far pena mentre è nelle scene in cui egli si prende sul serio e recita al suo massimo (?) in cui si ride con più fragore, si arriva ad una sequela di colpi di scena, che evitiamo di rivelarvi, così se la vostra fidanzata/vostro fidanzato vuole portarvi a vedere ventitrè almeno avete una scusa per non abbandonarla/o lì. Colpi di scena banali e già visti e rivisti. La cosa più meravigliosa è che il giochino che i personaggi fanno con il numero 23 è fattibile con ogni altro numero, in quanto i calcoli fatti da questi sono totalmente privi di senso.
Una nota positiva: per quasi mezzo minuto compare una canzone interessante in una delle visioni del personaggio. Non sono purtroppo riuscito a scoprire di che canzone si trattasse perchè avrei dovuto aspettare lo spazio delle colonne sonore, che si trovano tra gli ultimi titoli di coda, e finito il film avevo una dannata voglia di uscire. Un passatempo interessante è capire da dove gli autori hanno scopiazzato in modo patetico la sceneggiatura. Il primo che a me viene in mente è "Fight Club", di David Fincher, (l'inizio è decisamente simile ed il colpo di scena fin troppo) che almeno non si prendeva così sul serio. La cosa più patetica è infatti il modo in cui gli attori recitano, vincendo i propri oscar immaginari.
Un altro passatempo interessante è chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie ed iniziare ad urlare. In buona compagnia si può ridere dall'inizio alla fine, soprattutto alle comparse del cane NED, forse la cosa più campata in aria dell'intero film.
Ma se soffrite di narcolessia siete salvi: dormire durante 23 è la cosa migliore che può capitarvi. (scusate per la logorrea, ma mi diverto proprio (!) )
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