"Alcuni aprono le porte dell'arte con chiavi dorate, e con onore siedono tra i semidei della fama; altri le forzano con la violenza e con impeto selvaggio balzano sul piedistallo. A migliaia falliscono il loro obiettivo, facendo risuonare inutili chiavi e picchiando vanamente contro le porte immobili" (J.H. Fussli)
L'opera di Fussli è stata dimenticata e trascurata per circa un secolo, sino a quando surrealisti e impressionisti non ne hanno incoraggiando la riscoperta riconoscendone delle affinità. Le produzioni del pittore, originario di Zurigo ma trasferitosi a Londra dal 1779 prendendo il nome di Henry Fuseli, hanno come principale fonte d'ispirazione tre autori di teatro e letteratura: Dante, Milton e Shakespeare. Lo stile pittorico è caratterizzato da corpi in tensione e deformazioni mostruose, raffigurati in luoghi non conosciuti, indefinibili, senza prospettiva. Ambientazioni che rinviano al mistero e all'oscuro, popolate da mostri, nani, spettri, che l'artista usa come strumento di critica sociale all'alta società del tempo e agli ambienti intellettuali dediti all'esoterismo e alle pratiche occulte. Fussli realizza, attraverso figure allegoriche, degli specchi dove ciascuno può vedere riflesse le proprie superstizioni, le fantasie distorte e le paure più profonde.
Il capolavoro surrealista di Fussli è, senza dubbio, "L'incubo". Oggi conservata al Detroit Institute of Arts, la tela fu realizzata nel 1781 ed esposta, l'anno seguente, alla Royal Academy, destando scalpore e inaugurando un nuovo modello d'immagine, carica di simbolismo. Il tema del quadro sarà ripreso altre cinque volte dall'artista, che ne realizzerà più versioni.
La particolarità della tela è la rappresentazione, oltre della giovane donna dormiente riversa sul letto con la testa reclinata all'indietro, in una posizione sicuramente non comoda ma che, insieme all'espressione sofferente e stremata, ne rivela l'inquietudine, della materializzazione del sogno. Un mostriciattolo poggia, infatti, sull'addome della donna, spalanca i suoi occhi nell'oscurità in un'espressione per niente rassicurante. Dal buio della stanza, la cui luce innaturale amplifica l'aspetto emozionale e le tinte cupe ne amplificano la visionarietà, emerge una puledra dagli occhi bianchi. Questa soluzione, che si lega all'espressione inglese per indicare l'incubo (nightmare= notte+cavalla), sfrutta una tradizione iconografica che condensa nello sguardo dell'animale forze oscure.
Il nano e la testa della cavalla sembrano condensare i desideri di violenza e crudeltà insiti nelle recondite profondità della psiche umana. In questo modo Fussli, legato al movimento romantico dello Sturm and Drang (tempesta e impeto), nel suo considerare i sogni una personificazione del sentimento, anticipa le tematiche dell'inconscio sviluppate, un secolo più tardi, da Sigmund Freud che, nel suo studio viennese, pare possedesse una delle versioni del capolavoro dell'artista svizzero.
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