La natura ha una potenza enorme. Poco spesso ci fermiamo a riflettere su come questo pianeta sopravviva da solo: è come un enorme corpo umano che respira, nel quale fluiscono tantissime risorse d'acqua. E' un'essenza potente, che può travolgere noi esseri umani con estrema facilità.
E forse, pensandoci, l'oceano è la più grande di queste forze, poiché le riassume tutte quante. In esso convivono quiete e tempesta, pace e sofferenza, poesia e orrore. L'oceano riesce a rispecchiare tanti sentimenti, è un'immagine straziante che ti mette faccia a faccia con il tuo io più nascosto, ti mette a nudo, ti fa sentire davvero piccolo.
La prima volta che ho ascoltato "Ocean" trovavo che il nome non fosse molto appropriato per un brano del genere, ma mi sbagliavo. Alla luce di queste considerazioni, John Butler non poteva dare titolo migliore a questo breve capolavoro. Uno dei pezzi più intensi, più significativi che abbia mai incontrato; un'esperienza che ti restituisce esattamente queste grandi emozioni, a volte più delicate, a volte semplicemente traumatiche.
Quando non riusciamo a comprendere quello che ci circonda, non ci resta che contemplarlo, con umiltà e commozione.
Alzate il volume, per favore.
Carico i commenti... con calma