Problema n. 1: come fare piazza pulita della musica occidentale, specie di quella di tradizione "classica". Problema n. 2: come riuscirci utilizzando i mezzi stessi di quella tradizione, sgretolandola dall'interno. John Cage risolve brillantemente le due questioni con l'uso estensivo del pianoforte preparato: un pianoforte in cui vengono inseriti  "tra le corde o i martelletti" viti, chiodi, bulloni, pezzi di feltro o di gomma, carta, allo scopo di alterarne in modo profondo il suono.

Tra il 1940 e il 1951 Cage scrive una ventina di brevi pezzi per pianoforte preparato, un ciclo di Sonate e Interludi (altri 20 brevi pezzi) e un Concerto per pianoforte preparato e orchestra da camera: brani che ritroviamo tutti in questo triplo cd uscito per l'etichetta low-cost Brilliant Classics con l'interpretazione del pianista Giancarlo Simonacci.

Molti di questi pezzi sono stati scritti per singoli danzatori o piccole compagnie di danza: risultano quindi gradevoli all'ascolto e non particolarmente difficili. È il caso per esempio di "Spontaneous Earth", "Triple-Paced", "Mysterious Adventure" e altri: tutti brani caratterizzati da un vivace intreccio tra ritmo e melodia, essendo destinati al fine pratico di musica di accompagnamento per una coreografia. Ma al tempo stesso Cage consegue un'importante risultato: la cancellazione dell'armonia. Il pianoforte viene trattato come uno strumento monofonico, non polifonico: mai o quasi mai vengono suonati accordi, a favore invece di melodie fortemente caratterizzate e di ritmi nervosi e scattanti. È il ritorno a un'estetica primitiva, dopo gli eccessi retorici del pianismo romantico e post-romantico. "Primitive", non per caso, si intitola uno di questi pezzi.

L'altro incredibile risultato raggiunto da Cage è nella lussureggiante varietà di suoni che riesce a ottenere con la preparazione del pianoforte: ne sono testimonianza le "Sonatas and Interludes", 16 sonate radunate in gruppi di quattro, separate da 4 interludi; 53 minuti in totale che rappresentano uno dei più alti lasciti della musica del '900.

Non scritti per la danza, questi pezzi sono meno ritmati, con melodie meno immediate: qui l'attenzione è rivolta al timbro e alla fantasmagoria di suoni che è possibile ricavare dal pianoforte preparato, nelle parole di Cage "un'orchestra di percussioni al comando di un solo esecutore". Suoni metallici, ovattati, o stridenti: se non sapessimo in partenza che si tratta di un pianoforte, non sapremmo riconoscerlo.

La musica delle Sonate e Interludi è meno cantabile dei pezzi descritti prima, più astratta, e lascia intravedere nei suoni percussivi, metallici o smorzati, il mondo che Cage voleva evocare: l'Oriente, le filosofie Hindu e Zen che studierà a fondo per tutta la vita.

In questi splendidi cd sono inclusi due brani in cui il pianoforte preparato si trova accostato a strumenti tradizionali: le percussioni (quelle vere) in "Amores" e un piccolo ensemble strumentale nel "Concerto for Prepared Piano and Chamber Orchestra". Da segnalare gli omaggi al padre dell'arte concettuale Marcel Duchamp e allo scultore Alexander Calder in due pezzi che portano i loro nomi.

Musica di grande fascino e inventiva, questa. Musica troppo poco conosciuta, rara come le cose preziose: e dunque tutta da (ri)scoprire.

 

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