16 classici in versione acustica per il testamento artistico di un grande songwriter, questo è "The Unplugged Collection", disco registrato a Nashville (e dove, se no?) nel 1996, poco prima della prematura morte del suo autore, avvenuta nel 1997 in un incidente aereo: John Denver, il cui periodo di maggior splendore artistico risalente ai primi anni '70 è documentato in questo greatest hits unplugged ha regalato alla musica una manciata di indimenticabili canzoni in cui tradizione country e sensibilità melodica di stampo quasi beatlesiano si fondono alla perfezione, soprattutto nella veste minimale e acustica di queste rivisitazioni: chitarre acustiche, pianoforte, qualche percussione (maracas, triangolo, battimani) e poco altro per un'ora scarsa di classe cristallina e grande musica.
Se all'inizio il disco nell'insieme può sembrare molto omogeneo e quasi monotono più lo si ascolta più ci si accorge che ogni canzone ha il suo stile e le sue caratteristiche ben definite, con il risultato che la visione d'insieme cresce gradualmente ascolto dopo ascolto; tra le composizioni più immediate e caratterizzanti spicca sicuramente l'elegiaca opener "Annie's Song", uno struggente walzer in crescendo sostenuto da cori e violini, in cui la voce profonda ed espressiva di John Denver assume contorni quasi lirici, così come la più semplice "Perhaps Love", in cui bastano piano, chitarra e voce per creare una melodia indimenticabile e canzoni più vivaci come l'orecchiabile e accattivante "Dreamland Express", "Rocky Mountain High", con il suo ritmo incalzante e il suo crescendo quasi country rock, la spensierata "Back Home Again", il gustoso bluegrass di "Thank God I'm A Country Boy" fino ad arrivare alla stupenda "Take Me Home, Country Roads", che grossomodo sta a John Denver come "Goodbye Yellow Brick Road" a Elton John mente necessitano di qualche ascolto in più per essere comprese appieno nel loro valore ballate come la dolente "I'm Sorry", la poetica "Windsong", la bucolica "Whispering Jesse", l'eterea "Leaving On A Jetplane", la serena "Sunshine On My Shoulders" l'intensa e struggente "Seasons Of The Heart" e la breve, quasi sfuggevole ma emozionante "Christmas For Cowboys".
Forse non sarà stato un artista "fondamentale" nella storia delle musica, ma senza ombra di dubbio a John Denver va riconosciuto un talento compositivo di assoluto valore unito ad un grandissimo senso della melodia e ad una capacità interpretativa di primissimo livello, che ha dato vita a canzoni stupende e senza tempo, destinate a far durare nel tempo la memoria del loro autore.
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