Lasciati gli Ultravox a fine anni 70 John Foxx (vero nome Dennis Leigh), cantante e tastierista, si mette in proprio sfornando buoni dischi alla ricerca di un equilibrio tra romanticismo e pop (per questo viene considerato maggior esponente della New Romantic).

Nel 1981 sotto l'etichetta Virgin esce questo bel disco, caratterizzato da bellissime atmosfere, arrangiamenti attenti alla perfezione delle sonorità. Meno ipnotico del primo album anche se sempre abbastanza peso ad un ascolto completoquesto album lascia deliziato chi lo sacolta. L'album inizia con l'eccezionale "Europe After The Rain" caratterizzata dall'ossessivo tappeto ritmico decorato dalla splendida tastiera e delicata voce di Foxx, punto forte del pezzo come per il disco sono i cori. Segue "Systems of Romance" manifesto della new romance, incroci di chitarre filtrate e di schiamazzi di Foxx che portano allo splendido ritornello seguito dall'altrettanto bell'intermezzo di tastiera. "When I Was A Man And You Were A Woman" è un bel pezzo, ossessivo e parlato più che cantato, sempre affascinante anche se sotto i precedenti. Segue il capolavoro del disco "Dancing Like A Gun" il cui ritornello riesce a strappare lacrime anche al più stronzo dell'universo, canzoni ricca di tastiera e basso sottolineati dalle rifinizioni minimali della chitarra, sempre presenti i cori che si trovano in tutto l'album.

"Pater Noster" sa di preghiera al dio della new wave, batteria sopra tutti insieme ai curatissimi cori, lo zampino della tastiera è anche qui presente. La seconda facciata anche se inferire alla prima resta su altissimi livell. Si apre con "Night Suit" dove chitarra e basso sembrano parlare una loro lingua spaziale con Foxx che risponde schiacciando il mondo intero con questo splendido cantato. Ecco "You Were There" canzone d'amore dove la voce di Foxx è inseguita dalla stessa per ricordare la melodia di "Dancing Like A Gun" e farti continuare il sogno (purtroppo resta il pezzo peggiore dell'album). "Fusion/Fission" è una simpatica canzone dove cantato e coro si scambiano complimenti apllauditi dal sempre presente basso. "Walk Away" sta a segnare un passo avanti verso la fine del disco, ricordi di una Francia depressa e snob: bel pezzo. Chiude "The Garden" lungo pezzo tastieristico che crea una splendida atmosfera, ricordi della vecchia psichedelia alla Grateful Dead e della nascente elettronica: chiude alla perfezione il disco.

Album da ascoltare attentamente più volte e da avere nella collezione!

Saluti di psychobonco!

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