Ritengo sia quasi impossibile scrivere un horror decente. I cliché sono troppi le "tematiche" quelle e sempre quelle, le trame idem, le idee quasi sempre riciclate. Eppure c'è modo e modo di riciclare, sembra dirci questo romanzo dello svedese Lindqvist.


Lasciami entrare è storia di vampiri, storia d'amore tra un vampiro e un umano (che novità, direte voi, Twilight con contorno Ikea) e gioca sul cliché che perfino l'ultimo degli sfigati possa accalappiare una supervamp (altra bufala vecchia come il mondo ripeterete tra voi). Ma no, Lasciami entrare è diverso. Perché? Innanzitutto perché i protagonisti sono due bambini, il che infarcisce il loro inquietante incontro di tenerezza, elemento che in un horror è del tutto estraneo. Poi, altro elemento incredibile per un horror, questo libro trasuda Svezia, la Svezia di inizio anni '80. Quindi non c'è solo Ikea, ci sono bullismo e pedofilia (protagonisti in primis sono appunto due bambini), ma c'è anche l'alcolismo e la disoccupazione, tutte le crepe di una nazione che a noi, dal di fuori, sembra perfetta. Oltretutto, Lindqvist ambienta la vicenda a Blackberg, quartiere di Stoccolma che lui conosce molto bene, avendovi passato l'infanzia all'inizio degli anni '80. A questo si aggiunga che gli eventi sanguinosi della storia si basano su una serie di crimini effettivamente commessi (solo "in maniera diversa") nel quartiere di Lindqvist nell'inverno del 1981, quando egli aveva 13 anni esattamente come i protagonisti. E questo fatto da alla successione degli eventi una solidità strutturale che negli horror normalmente latita.
La prosa di Lindqvist poi è indiscutibilmente buona (permane quella tendenza a saltare le pagine ma pazienza), senza tralasciare la miriade di citazioni a Dante, Shakespeare, poeti svedesi, fumetti e rock band varie (il titolo è preso da una canzone di Morrissey).

Ma il vero punto di forza del racconto è l'infinità di punti di vista da cui la vicenda viene inquadrata. I punti di vista predominanti sono quelli dei due protagonisti, tuttavia la vicenda viene inquadrata anche dal punto di vista di almeno 7 personaggi principali, più le comparse che guidano il racconto una volta e poi più non tornano. Questa spettacolare altalena di punti di vista crea una suspense incredibile.
Non ultimo, questo libro ha un finale aperto.
8,0

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