Un album in bianco e nero.

Naturalmente rispecchia lo stile cinematografico di Jarmusch. Ma, nonostante si possa ascoltare quest'album come una colonna sonora, non è una normale soundtrack. Spiazzante, sperimentale, fumoso, non convenzionale, aritmico. Difficile.
Al primo ascolto, ci si immedesima completamente in questo scorrere continuo di immagini sottolineate ora da un sax alto (suonato dallo stesso Lurie) ora da una viola. L'intero lavoro è formato da tante, piccole sequenze che ci trasportano in vari ambienti, sempre diversi, strampalati.

Ma partiamo dall'ultimo brano (formato, a sua volta, da quattro "sottobrani") dove il protagonista è lo spirito di Albert Ayler resuscitato dallo stesso Lurie. Ayler, negli anni '60, è stato un musicista free-jazz che di sé fece molto discutere in quel periodo. È un brano lungo, intenso, minimale, confuso ma, allo stesso tempo, spiazzante, livido chiaroscuro di una realtà underground contemporanea. L'assenza, la mancanza di comunicazione, la solitudine. Sono presenze, almeno dal mio punto di vista, importanti in questo album (come, per esempio, in "Car Cleveland"). Asciutta ed essenziale, invece, è "Bella By Barlight" che sembra voler sottolineare il passeggiare leggero ma impaurito di una donna matura di notte, costeggiando il fiume, ricordando. E quando giungerete a "The Good And The Happy Army" la vostra stanza si inizierà a popolare di presenze inquietanti, di spettri della vostra coscienza, di sensi di colpa. Perché la musica di John Lurie è una musica intimista, che scava nel profondo degli animi, libera, senza schemi, spoglia, scarna, anarchica. Non sarà di certo ben suonato quest'album ma è interessante sia per quello che rappresenta (ovvero possiamo farlo rientrare nel movimento della No Wave, la rottura dalla rottura) sia per quello che ci comunica.

Insomma è musica fatta di arte, essenziale, che rompe gli schemi del punk e del jazz non cercando una catalogazione. È musica che si presta a più ascolti, rievocando ogni volta atmosfere sempre diverse e mistiche. Ossessionanti.

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