Le 5 note del blues, in mano a musicisti come Mayall, diventano capaci di esprimere mari di emozioni: intense, uniche, al fine di creare puro godimento musicale. Qualcosa che rende il blues (con le sue innumerevoli variazioni sul tema) unico nel suo genere, e fonte di ispirazione per (quasi) ogni musicista: è difficile trovare, in generale, un artista rock che non abbia nella propria formazione musicale qualcosa di blues, o quantomeno l'ascolto di B. B. King. RITORNO ALLE ORIGINI. Ed è in dischi del genere che nasce tutto: sfogo sentimentale sincero e passionale, momenti di intensa carica emotiva, uniti ad assoli esasperati e vibranti, allungati all'infinito e (chissà perchè) mai noiosi. E non dimentichiamo il mero gusto di improvvisazione (il disco è live). Mayall esegue ogni pezzo alla perfezione, senza scadere mai nella banalità. DI PARTE, FORSE...

Perfetto sotto ogni aspetto, Mayall unisce la tecnica ad un gusto per il chitarrismo "serio", riuscendo a far convivere classicismo con innovazione, con concretezza ed inventiva. Senza degenerare, e cosa ancor più importante dando il giusto spazio ad ogni musicista della sua band. Posso dire che questa recensione è condizionata da un gusto particolare che ho verso il blues: sentirlo da colui che sarebbe diventanto a breve un maestro del genere, indubbiamente aggiunge punti in positivo alla valutazione complessiva. A ciò vogliate aggiungere l'ottima qualità (per l'epoca) della registrazione, che ci fa capire ancora meglio il senso di questo CD live, essenziale qui per cogliere "l'istintività fatta musica" propria primariamente del blues.

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