Era ormai da una settimana, l'avevo detto a tutti: parenti, amici, fidanzate (o presunte tali), panettieri, tabaccai, benzinai, spacciatori e chi più ne ha.. ricevendo sempre la solita risposta:
"Ma chi è 'sto John Mayer?"
Ma come? Durante l'ultimo anno e mezzo ho vissuto attraverso le sue canzoni, respirato le sue emozioni, studiato la sua tecnica compositiva e questi qui.. "chi è John Mayer"?! Ma pensa te!
Ma ve lo dico io, non preoccupatevi: John Clayton Mayer è un chitarrista e cantante americano nato a Bridgeport nel 1977 (Wiipedia ringrazia). Detto questo le sue principali influenze musicali da lui stesso dichiarate sono: Stevie Ray Vaughan, Jimi Hendrix, Eric Clapton. Ora penserete: ma costui allora è un bluesman della vecchia scuola! e io vi risponderò in quest'ordine: beh.. no, ma forse.. sì dai.. aspetta aspetta fammi pensare.. in parte.
Perchè il nostro songwriter sa maneggiare (ebbene sì) discretamente le sue centinaia di chitarre vintage ma diciamolo.. se ne fotte allegramente della tradizione blues, della legge dei tre accordi per strizzare l'occhio a quella che secondo lui è la retta via. Compone musica come un giovane Paul Simon, stria di soul ogni sua opera pop e scala le classifiche con una nochalanche difficile da credere se si giudica dall'aspetto della copertina.
Ok, va bene, sarà pure un bel ragazzone, non vogliam parlarne, ma la musica viene prima di tutto: intanto l'album "Room For Squares" (2001), con patterns ritmici semplici, efficaci, mai banali e una cura per l'arrangiamento maniacale fa guadagnare a Mayer già l'appellativo di "Star" in America. Il secondo Lp "Heavier Things" (2003) conferma il talento compositivo e vira su territori più elettrici e spreimentali comunque pop-eggianti.
Il salto nella sfera blues/funky si ha con "Try!" (2005) album dal vivo registrato assieme a 2 musicisti con i contro-zebedei: Pino Palladino al basso e Stevie Jordan alla batteria. Il sound qui si fa più sporco, acido e sembra di sentire in certi momenti la chitarra elettrica chiamare a gran voce Stevie Ray e Jimi, purchè si uniscano alla jam e facciano baldoria con l'allegro Trio tutta la notte. "Continuum" (2006) prosegue con la strada spianata verso il N.1 delle classifiche degli album più venduti grazie a canzoni/capolavoro del calibro della bluseggiante Gravity o della spumeggiante Waiting the World to Change.
Cos'altro dire? ah si, ha da poco pubblicato la sua ultima fatica: "Battle Studies" (2009) che qui in Italia è passata inosservata tanto quanto i concorrenti del Grande Fratello 5 se li incroci ora per strada.. Ma la colpa è anche delle varie (ed autorevoli) riviste musicali nostrane, che hanno preferito indugiare NON sulla recensione del disco bensì sulle frequenti pratiche di auto-erotismo del nostro Johnny. bah, valli a capire sti giornalisti..
Comunque super-riassumendo il fatto è questo: la settimana scorsa ero a Londra per gustarmi 2 (e dico due) performance dal vivo di questo artista, tanto sconosciuto in Italia, quanto osannato nel Vecchio e nel Nuovo Continente (a proposito.. e il Giappone in che continente si trova? beh comunque, pure in quello!)
Che dire delle 2 esibizioni di Mayer a Londra? Semplicemente, Signori, che questo è uno dei migliori artisti e performers (viventi) che il mondo ci ha fatto la grazia di concedere fino ad ora. Tecnica vocale e strumentale impeccabile (Il John è coadiuvato anche da una band di professionisti del settore), presenza scenica notevole e capacità di improvvisazione portata a livelli gargantueschi (tranquilli, per far scena ho messo la parola del giorno).
Come potrei riassumervi in poche parole due delle più belle serate della mia vita?
Semplicemante inviandomi un assegno con molti zeri al mio indirizzo di casa, oppure leggendo direttamente qui sotto:
MAGIC MOMENTS:
10 - due ragazzi (italiani) seduti in prima fila davanti a noi, che a metà concerto ci cedono il posto (senza farci notare dalla security anglossassone, messa lì con l'ovvio intento di proibirti qualsiasi cosa)
9 - Durante la canzone "Half of My heart" parte il medley con Don't stop believin' dei Journey
8 - il medley "Atmosphere"/"something missing"
7 - il cazzeggio scioltissimo con il pubblico mentre legge gli striscioni
6 - il beatbox in freestyle durante "Vultures"
5 - il tipo della security che mi regala la set-list fine concerto
4- "Assassin" durante la pausa..
3 - ..e durante l'assolo anti-convenzionale con la bacchetta della batteria!
2 - "edge of desire" cantata alla fan che gli scattava la foto
1 - il finale di "Gravity" con evoluzioni chitarristiche spettacolose
dieci +
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