Ma chi sarebbero questi cosmic children ? Una domanda che aveva acceso la mia curiosità quando, nell'estate 1972, mi imbattei in un articolo pubblicato sulla rivista musicale "Ciao 2001" e dedicato a riportare le ultime nuove di Robert Fripp, chitarrista dei King Crimson. Questi riferiva di essere in procinto di far pubblicare un disco in cui dialogava con una certa Walli Elmark (definita una strega della congrega Wicca) affrontando il tema dei cosiddetti cosmic children. Con questo termine si intendevano esseri provenienti da altri mondi e presenti fra noi, sotto sembianze umane e messaggeri di amore , creatori del bello in arte e musica . Una tesi suggestiva soprattutto se si considera che tali alieni avevano le sembianze di Jimi Hendrix, David Bowie, Marc Bolan (leader dei T. Rex )

Il disco anticipato da Fripp non fu poi pubblicato ma per quanto il tutto apparisse una balla spaziale, nel solco di quelle leggende metropolitane atte a tener desta l'attenzione in area rock, devo ammettere che qualsiasi disco o film di concerto tenuto da Hendrix hanno, anche a distanza di tempo, un fascino particolare. Nulla di sovrannaturale o classificabile come extraterrestre, intendiamoci, però il suddetto mi appare pur sempre circonfuso di una certa aura magica , quella stessa tipica di geni musicali come fu a suo tempo Paganini, il virtuoso del violino. E fin dove si possa spingere un talento naturale come fu Hendrix (chitarrista stilisticamente ineguagliabile) lo si riscontra anche guardando questo film intitolato "Jimi Hendrix experience : electric church "ed editato come dvd in data 06/11/2015 .

Si tratta della registrazione dell'esibizione di Hendrix e del suo gruppo (Billy Cox al basso, Mitch Mitchell alla batteria) durante l'Atlanta pop festival tenutosi ai primi di luglio 1970 nei pressi della località di Byron nello stato di Georgia USA (profondo sud degli States ). Far svolgere un festival di musica rock (come erano in quel periodo quelli di Woodstock e Wight ) in una zona notoriamente razzista e bigotta come quella non fu impresa facile. Ma quando le autorità locali videro accorrere in zona masse così numerose (circa 500.000 ) di giovani hippies così pacifici e disinibiti specialmente in ambito di costumi sessuali, dovettero chiudere uno se non due occhi e dimostrarsi tolleranti. I nomi degli artisti in cartellone erano di gran richiamo come B. B. King, Allman Brothers Band, Bob Seger, ma indubbiamente Jimi Hendrix costituiva la principale attrazione. E questo era ampiamente giustificato dal fatto che il chitarrista mancino riusciva a creare, nel corso dei suoi concerti , un'atmosfera coinvolgente in cui il pubblico finiva trascinato dal tappeto sonoro hendrixiano al punto da generare una specie di chiesa elettrica (electric church appunto) di cui Jimi costituiva il vate officiante. Una specie di rito pagano, quindi, a cui presenziare in quel momento irripetibile.

Oggi avendo a disposizione il dvd del film (regista John McDermott ) del concerto si può quantomeno concentrarsi sul flusso sonoro del gruppo di Jimi e farsi trasportare da quelle magiche note, come se ci trovasse a bordo di una navicella spaziale persa fra le galassie dell 'universo spazio temporale . L' esibizione si mantiene su ottimi livelli e la band è in gran spolvero, proponendo i noti cavalli di battaglia hendrixiani (talmente famosi da non essere qui citati) Però restano momenti indimenticabili e salienti dello show come quando Hendrix stecca una strofa del testo di "All along the watchtower" ma è abile e svelto a rimettersi in carreggiata e a chiudere il brano in bellezza. Oppure l'intera esecuzione di "Red house", un blues molto bello e reso in una veste psichedelica affascinante . E, last but not least, mentre il cielo stellato sopra il palco e' illuminato da una serie di fuochi d'artificio (è la sera del 4 luglio festa nazionale yankee) ecco partire Hendrix con una versione accorciata ma tosta di "Star spangled banner" (passaggio molto iconico ca va sans dire ) . A corredo poi dello show si trovano anche interviste a musicisti dell'epoca (fra i tanti Billy Cox, Mitch Mitchell, Stevie Winwood Paul Mc Cartney) tutti concordi nel reputare Jimi Hendrix un inarrivabile artista (lo stesso McCartney ammette che era sempre un passo avanti rispetto agli altri).

Ovviamente si resta sempre amareggiati per il destino cinico e baro capitato al chitarrista mancino. Nel settembre 1970, poco dopo il suo live al festival di Wight, troverà la morte a Londra (secondo alcune dicerie, non so quanto credibili , il decesso sarebbe stato propiziato da alcuni emissari delle majors discografiche che lo ritenevano un elemento destabilizzante) . Ma vera o meno questa versione dei fatti, resta assodato che nella musica in generale del Novecento c'è stato un prima e dopo Jimi Hendrix . E lui, da vero cosmic child, al momento del trapasso terrestre è salito a bordo di una navicella spaziale diretta verso altri mondi e altre galassie ove deliziare con note celestiali nuovi spettatori alieni .

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