Per chi non lo sapesse il "Monty Python's Flying Circus" è stato uno dei programmi più innovatori e storici della BBC. Poche volte tanti comici di grande talento si sono riuniti per dare vita ad una comicità nuova, bizzarra, avanti negli anni. L'Inghilterra del 1969 era abituata ancora alla commedia brillante di Blake Edwards e all'umorismo demenziale di Peter Sellers. Questo non era niente rispetto a ciò che John Cleese, Graham Chapman, Michael Palin, Terry Jones, Terry Gilliam ed Eric Idle stavano per rendere vivo.
Ancora oggi, il primo approccio con questa comicità risulta piuttosto faticoso e spiazzante: nessuno si aspetta una miriade di situazioni irreali, battute taglienti, personaggi insoliti che si mescolano in un susseguirsi di sketch uno più divertente dell'altro. I voli pindarici fra un'ambientazione e l'altra sono all'ordine del giorno. Tutto questo rifinito con le animazioni di Terry Gilliam (il regista de "L'esercito delle 12 scimmie"). Ammettetelo: a parole sembra un caos totale!
Eppure la genialità dei Monty Python sta nella capacità di ridicolizzare, dissacrare qualsiasi aspetto, anche il più banale, della vita quotidiana. Uomini d'affari londinesi insensibili, contadini ottusi, ragionieri continuamente immersi nei propri sogni irrealizzabili sono i protagonisti di questa variegata e sottile comicità.
Per certi versi "E ora qualcosa di completamente diverso" è la selezione dei migliori sketch del Flying Circus realizzati in versione cinematografica. L'epico inizio "Come si fa a non essere visti" mette lo spettatore in una situazione di indecisione, il quale non sa se ridere oppure smettere subito di guardare la pellicola. La perlessità aumenta con "L'uomo con un magnetopolo nel naso" e con "L'uomo con un magnetopolo nel naso di suo fratello". Via con il dizionario fasullo di ungherese-inglese e le animazione di Gilliam che ritraggono auto assassine e gatti divora-palazzi. ALT! Ci state capendo qualcosa? No? Bene. E ora qualcosa di completamente diverso.
Un uomo (o due?) sta cercando di organizzare una spedizione per costruire un ponte fra le due (?) cime del Kilimanjaro. Ha bisogno di uno (o due?) scalatore e di un (o due?) aplinista. Ma ecco un pappagallo morto e il suo venditore che sogna di diventare un boscaiolo. Uno scrittore inventa la barzelletta più divertente del mondo e questa viene usata nella Seconda Guerra Mondiale contro i tedeschi. State iniziando a capire? No? Beh, passiamo a qualcosa di completamente diverso!
Un ragioniere che vuole diventare domatore di formichieri, la battaglia di Pearl Harbour ricostruita nel fango da signore di mezza età..... No, basta! Inutile proseguire! Non si può spiegare la comicità dei Monty Python a parole; è un'esperienza che va provata personalmente! Apparentemente non c'è nesso logico, ma ogni affermazione, ogni smorfia, nasconde i dubbi, le incertezze, i costumi di una società sempre preoccupata della propria immagine. Non è casuale che alla fine di questo film, questi sei mattacchioni abbiano voluto inserire un capolavoro come "Il borghese più imbecille dell'anno", dove cinque sir londinesi fanno a gara ad umiliarsi ed infine a suicidarsi, manipolati come marionette dalla tentazione di essere il re per almeno cinque minuti.
Non esistono questi film solo per ridere di apperenti demenzialità, ma per pensare: si parla di sogni e incubi che si avverano, di paure che prendono vita, di paradossi che non avremmo mai ipotizzato. Non fermiamoci all'apperenza delle cose. Altrimenti non ne varrebbe la pena.
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