Robert Erwin Howard fu sicuramente il più grande autore americano di heroic fantasy degli anni '30: dalla sua penna uscirono le saghe di Conan, di Bran Mac Morn e di Kull d'Atlantide, re di Valusia, un personaggio precedente all'invenzione del più famoso Conan, di cui anticipa molte caratteristiche. Il cinema ha attinto dalle opere di Howard creando pellicole come "Conan il Barbaro" di Milius e "Conan il Distruttore" di Fleischer, rispettivamente nel 1982 e nel 1984. Solo nel 1997 al regista John Nicolella venne in mente di dedicare un film all'eroe fantasy che di Conan, se vogliamo, è un po' il padre: fu così che nacque l'idea di "Kull il Conquistatore".
Il film tuttavia, anche se rispetta l'ambientazione originale howardiana, prende anche alcuni spunti dal ciclo di Conan (l'antico impero di Acheron appartiene appunto a quest'ultimo ciclo, per esempio, oppure la stessa strega Akivasha, qui nemica di Kull). La vera sorpresa comunque è trovare nei panni del barbaro eroe atlantideo il nostro Kevin Sorbo, che tutti conosceranno per aver interpretato Hercules nell'omonima serie di telefilm! A questo punto il lettore avrà già capito che il film in questione è un po' un epico di cartapesta, ma ha i suoi punti forti: innanzitutto una trama abbastanza convincente, che sa coinvolgere soprattutto chi già conosce l'eroe per averne lette le gesta da qualche parte; effetti speciali fatti come Valka comanda (per chi non lo sapesse, Valka è un dio di Valusia e Atlantide); una colonna sonora un po' fuori luogo (fa un po' strano assistere a duelli combattuti 18.000 anni fa con un sottofondo Heavy Metal e i chitarroni distorti) ma allo stesso tempo azzeccata e capace di sottolineare i momenti più esaltanti con cavalcate di chitarra in stile epico, un po' alla maniera dei Rhapsody. Gli attori, nonostante non siano esattamente il meglio in circolazione, riescono comunque nell'arduo compito di non risultare penosi.
La trama in breve è la seguente: il barbaro Kull, proveniente da Atlantide, milita al servizio del generale Taligaro (Thomas Ian Griffith), capo dell'esercito di re Borna di Valusia, l'impero più potente della terra di 20-15.000 anni fa; una notte il re sgozza la propria discendenza e Kull, avendolo ucciso, sale di diritto sul Trono di Topazio. Ma subito capisce che non avrà vita facile a causa dell'etichetta di corte, gestita dal grasso e molle eunuco Thu, geloso custode di tradizioni antiche e ormai superate, e soprattutto a causa dell'invidia di Taligaro, del cugino del defunto re e dei sacerdoti scontenti della libertà di culto promulgata da Kull, i quali organizzano continue congiure. Al suo fianco solamente l'indovina Zareta (Karina Lombard) e il sacerdote di Valka, Ascalante (Litefoot). I congiurati colgono un'occasione grazie allo stregone Enaros (Edward Tudor-Pole), che evoca dagli Inferi la Strega Rossa Akivasha (Tia Carrere), antica regina di Acheron, l'impero del male, allo scopo di uccidere il re in maniera non sospetta. Kull rimane vittima dei loro piani, ma riesce a scappare e con i suoi unici amici salperà verso l'Isola del Ghiaccio, per recuperare il Respiro di Valka, l'unica arma in grado di sconfiggere Akivasha. Riuscirà Kull a fermare i suoi avversari? Riuscirà il barbaro ad imporsi come re nella civile e un po' decadente Valusia? Sono domande un po' retoriche, ma evito lo stesso di dare la risposta, anche per incuriosirvi e spingervi a guardare questo film.
In conclusione mi sento di aggiungere che il film è molto rispettoso, se non propriamente del ciclo di Kull, quantomeno dello spirito del fantasy di Robert E. Howard, che probabilmente sarebbe stato in grado di apprezzare la pellicola, e invito tutti gli appassionati del genere a vedersi questo film se ne avranno l'occasione...
...se non lo farete, allora ricordate: Valka vi vede e vi punirà!
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