A volte ritornano (io), a volte non se ne sono mai andati (John Zorn).

John Zorn è sempre un fiume in piena e sempre lo sarà, ormai c'è poco da stupirsi della produzione zorniana. Nel marzo di quest'anno Zorn & Company danno alla luce un altro gioiello, di diamante trattasi ... questa volta.

Dopo le tempestose esperienze di "Six Litanies for Heliogabalus" e la caoticità del progetto "Naked City" e chi più ne ha più ne metta prosegue ciò che lascciava presagire "The Gift" (2001). La fusione di stili come jazz, free-jazz, etnica, minimalismo, klezmer, funk, boogie è tutta la passione e la bellezza della musica e dimostra la realizzazione di un artista che mese dopo mese diventa sempre più grande, sempre più importante e indispensabile ad un panorama musicale ingabbiato
dai canoni classici e dalla sicurezza commerciale.

Le melodie prendono corpo senza sfilacciarsi troppo, album essenziale nella sua integrità e robustezza stilistica. Giri di piano che sono la fine del mondo, schitarrate caraibiche, e tocchi di vibrafono che danno quel tocco di fiabesco qua e l, di tanto le urla del sassofono e le metodiche percussioni.  
11 tracce accumunate da un sempre nuovo e inconfondibile stile di un John Zorn che oramai stavamo dimenticando per le sue opere più luminose.

Già dalla traccia di apertura si può capire come Zorn e colleghi abbiano cambiato direzione, obiettivo e i mezzi per raggiungerlo. Il mio scuarcio di album preferito senza ombra di dubbio è "Anulikwutsayl", traccia di maggior durata dell'album, anche se "solo" di 9 minuti circa. Un album che non ha nulla a che vedere con la serietà dei "Libri degli angeli", ne con il favoloso "Naked City" . Album che possiamo chiamare in causa per certi versi sono "The Gift", come già detto, e alcuni riferimenti potrebbero riguardare il discorso Masada.

Senza dilungarci troppo consiglio a tutti l'acquisto di questo favoloso album. Chi non conosce Zorn può iniziare con questo "The Dreamers", album nella sua complessità (parliamo di John Zorn) accessibile anche ai profani.  

Di seguito la tracklist completa:

1.    Mow Mow
2.    Uluwati
3.    A Ride on Cottonfair
4.    Anulikwutsayl
5.    Toys
6.    Of Wonder and Certainty (for Lou Reed)
7.    Mystic Circles
8.    Nekashim
9.    Exodus
10.  Forbidden Tears
11.  Raksasa


Contribuiscono alla produzione di "The Dreamers" su etichetta Tzadik:

Joey Baron Drums
Trevor Dunn Bass
Marc Ribot Guitars
Jamie Saft Keyboards
Kenny Wollesen Vibes
John Zorn Alto Sax
Cyro Baptista Percussion

John Zorn è un mondo...

Colgo l'occasione per augurare buone feste a tutti i debeseriani, questo è un regalo che faccio a voi tutti... di nuovo buone feste...

AUGURI DEBASER

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