È di Imola la nuova "rivelazione" in campo street‘ glam!

Rivelazione, termine da prendere assai con le pinze, anche perché, in sittal ambito musicale, le proposte sono sempre tante e, come spesso e volentieri accade, il genere finisce con l'essere inflazionato dando vita a ciofeche bestiali.

Ma cosa si può pretendere da un'annata nella quale i Guns N'Roses riescono, dopo 14 (o 15?) anni a sfornare la cagata del millennio (il tanto chiacchierato "Chinese Democracy") e, sempre nella quale, i Metallica (sempre più Merdallica) non riescono più a graffiare come un tempo e partoriscono un album discreto e nulla più come "Death Magnetic"? Idem dicasi per le vecchie glorie, come i Motley Crue che per guadagnarsi la pagnotta sfornano dischi come "Saints Of Los Angeles". Senza neppure mettere in conto le varie reunion che, n questo ano, sembrano aver trovato fertilità.

Insomma, questo 2008 non passerà certo come un'annata monotona, almeno per ciò che concerne il metal.

E i Johnny Burning, chi sono? Sono dei giovanotti che hanno solo tanta voglia di spaccare il sedere all'ascoltatore di turno, riproponendo il sound glam che tanto andava in voga negli anni '80, quel sound orecchiabile e dannatamente ruffiano. Terremotanti e maledettamente dinamici, è questo il segreto che fa di un disco come "Get Up, Get Loos, Get Off!" il suo punto cardine, la sua forza vincente!

C'è poco da aggiungere. Questi ragazzi hanno il vetriolo nelle vene e si sente! Hanno talmente tanta energia da far esplodere i vostri amplificatori.

Il sound è riconducibile ai mostri sacri del glam metal, ai Motley Crue, ai Poison, Warrant e compagnia. E, pur non disponendo di un grosso bagaglio di originalità, i Johnny Burning riescono a rendere, le loro 11 composizione autentiche gemme sonore.

Tuttavia, ahimè, come sempre, non tutte le ciambelle riescono col buco. Così come questo CD che, pur avendo un buco al centro, soffre del difetto di essere riuscito "a metà".

Intendiamoci: queste canzoni avrebbero spaccato cielo e terra, messo a fuoco e fiamme l'intera galassia negli anni '80. Ma, e qui sta il punto debole, il disco soffre di questa altalenanza (fortunatamente non perenne e isolata a pochi episodi), specie nella sua seconda parte. Una song come "Rock In The USA" (che si spegne nel ritornello) non riesce a tenere il confronto con il dinamitardo trio iniziale "Whong Shape", "Devil inside" e la ruffianissima "Sassie Lassie goose" che fa il paio con la maleducata "Idiota".

Canzoni davvero belle, riuscite, coinvolgenti, dalle quali spicca la struggente e meravigliosa ballad "Shine" che metterà le lacrime anche ai metallari più rozzi e cattivi. Ballad che mi ricorda molto i Motley Crue più romantici (quelli di "You're All I Need", tanto per intenderci). Che altro dire? Produzione sopraffina, cantante sempre sopra le righe, asce sempre taglienti e tanta voglia di divertirsi e far casino fanno la forza di "Get Up, Get Loos, Get Off!!", album che non passerà certo alla storia ma che, sicuramente, non annoierà l'ascoltatore concedendogli i suoi minuti di euforia glamster.

Buon divertimento!                         

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