Disco sborrata dell'estate. I Johnny Foreigner suonano come una bottiglietta di Coca-Cola agitata per 10 minuti: pronti ad esplodere in ogni momento, a ogni accordo, a ogni variazione nella struttura dei brani. Le influenze guardano nettamente a certo alternative rock americano a metà strada tra i Pixies e i Sonic Youth periodo "Dirty", soprattutto per il suono delle chitarre, anche se il risultato ricorda maggiormente band britanniche di oggi come Blood Red Shoes, The Subways o dei Los Campesinos! con la rabbia. L'alternarsi e la sovrapposizione della voce maschile con quella femminile crea varietà e contribuisce a rendere la proposta ancora più fresca e imprevedibile, in un mix da sogni tra distorsioni e coretti stranamente pop.
Si parte con la melodia contagiosa di quelle che non vogliono più saperne di andarsene dalla tua testa di "Lea Room", per poi passare all'inizio quieto della successiva "Our Bipolar Friends" che si trasforma a sorpresa in un riff entusiasmante che parte improvviso e incontrollabile. Adrenalina pura (altrochè Finley...) La Coca-Cola è ormai tutta fuori, schiumosa, non resta che immergersi dentro e godere di perle come il ritornello pop malato di "Cranes and Cranes and Cranes and Cranes" o la tiratissima "Yes! You Talk Too Much", perfetta per un tre minuti tre di sano e liberatorio pogo da cameretta senza pause, ma anche l'inaspettata carezza di "Djs Get Doubts", ovvero gli Shout Out Louds che suonano "There Is A Light That Never Goes Out" degli Smiths, o l'incantevole linea di piano di "Absolute Balance", lontana anni luce dalle ballatone di Coldplay e James Blunt con quello sfogo finale urlato e le chitarre che sembrano inghiottirsi la linea melodica, la quale però rimane sorprendentemente in piedi. "Eyes Wide Terrified" gioca sulle armonie vocali, ma nada Beach Boys da queste parti chè le chitarre si fanno subito distorte e la batteria martella come i Pumpkins quando sono in forma. "The End And Everything After" è una versione punk emo dei Paramore mentre "Henning Favourite" sono i figli adolescenti di Thurston e Kim dei Sonic Youth che si mettono a fare musica nel garage dei genitori che li stanno ad osservare con invidia. "Salt Peppa and Spinderella" nonostante il titolo ha una parte parlata che più che il rap/r'n'b delle Salt'n'Pepa ricorda "Popular" dei Nada Surf, con una spruzzata di coretti "tu tu tu tu" che gli danno una dimensione canticchiabile (niente a che fare nemmeno con il "tuturuturututtu" degli Zero Assoluto, tranquilli). E quando arriva "Yr All Just Jealous" si perde ogni forma di controllo e di pudore sociale e si balla. Si balla come come indemoniati.
Un gruppo di giovanissimi da Birmingham (ma nessuno dei membri si chiama Johnny Foreigner, ci tengono a precisare sul loro Myspace) che oggi è l'ennesima scommessa di NME e domani potrebbe bruciare tutta la sua genuinità in sperimentazioni azzardate o dischi pallosi, questo è difficile da dire oggi. Per intanto ci si può sparare questo esaltante dischetto nell' iPod a un volume esagerato di quelli da rischiare di sfondarsi i timpani, ma tanto chissenefrega? e andare fuori a fare skate con il sole che splende in cielo, e innamorarsi di nuovo come fosse la prima volta, e bere birra fino a star male e capire che fino a quando ci saranno band come questa ci si sentirà sempre come a sedici anni.
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