Jon Padgett probabilmente non è ancora molto conosciuto in Italia dagli appassionati di letteratura weird. Ha esordito nel 2016 con l’antologia Il segreto del ventriloquo, considerata dalla rivista Rue Morgue Magazine come “Best Fiction Book Of The Year”. Ora le Edizioni Hypnos la rendono disponibile con 2 racconti in più. In realtà Padgett, negli ultimi anni, ha avuto un ruolo sotterraneo ma, allo stesso tempo, molto importante nella diffusione del weird. È stato fra i fondatori del leggendario sito web di Thomas Ligotti oltre ad essere redattore capo della Grimscribe Press. Inoltre cura anche la rivista di critica letteraria Vastarien: A Literary Journal in cui tratta di scrittori non necessariamente afferenti all’horror ma che hanno in ogni caso influenzato l’immaginario “ligottiano”. Padgett ha poi ammesso come I canti di un sognatore morto sia stato il libro che gli ha aperto molte porte convincendolo a scrivere letteratura weird. Non a caso Il segreto del ventriloquo è introdotto proprio da Ligotti. Interessanti le sue riflessioni sugli aspetti della qualità e della quantità all’interno della produzione horror. Ligotti cita T.E.D. Klein (secondo cui basterebbe 1 solo racconto per garantire a un autore l’immortalità) e anche Borges. Per lo scrittore argentino il meglio di un autore lo si ritroverebbe in una mezza dozzina circa. Forse sono esagerazioni ma è indubbio che, delle volte, la moneta buona scacci quella cattiva. A questo punto qualcuno potrebbe anche pensare, visto i numerosi riferimenti, di trovarsi di fronte ad una copia, magari sterile e poco ispirata, dello stesso Ligotti ma, come vedremo, Padgett ha una sua voce originale. Personalmente ritengo che imitare la scrittura “ligottiana” sia un rischio in quanto riprodurne lo stile barocco non è facile se non si ha il suo talento. Ma Padgett dimostra di avere un suo linguaggio personale piazzando almeno un paio di racconti (confermando quanto si diceva nell’introduzione) che possono essere considerati da subito come dei classici dell’horror contemporaneo. La sua è una scrittura melmosa e sporca che ci porta in una zona nebbiosa. Si avverte come un’atmosfera di lenta decomposizione nei suoi scritti. Una delle caratteristiche di questa raccolta è quella di essere una sorta di concept: tutti i racconti sono infatti collegati in qualche modo fra di loro tramite riferimenti più o meno oscuri.
Dopo l’introduzione estetica e filosofica di Pratica per la consapevolezza dell’orrore il successivo Sussurri di una voce annunciata ci colpisce subito con una storia disturbante mettendoci a confronto con la figura di un fratello sadico che sembra uscita da uno dei nostri peggiori incubi. Ma la vendetta dell’altro fratello mette davvero i brividi. La palude coperta ci svela invece l’interesse di Padgett per certi luoghi nascosti e irreali ma che, allo stesso tempo, sembrano far parte della nostra quotidianità. Indubbiamente uno dei must di questa raccolta è Il ventriloquio in 20 semplici lezioni: credo che questa storia faccia realmente paura e sia molto perturbante. I 20 passaggi in cui è suddivisa ci portano per gradi verso una dimensione inquietante del reale che si ha quasi la sensazione di toccare con mano, una caratteristica questa propria di Padgett. L’infusore è un altro racconto notevole e ci svela tutta l’ossessione di Padgett per lo “sporco” e l’inquinamento mostrandoci una cittadina letteralmente coperta da una coltre di nebbia opprimente originata da una cartiera in disuso. Vuoto d’organi è invece realmente un pugno nello stomaco: non so se tutti i lettori riusciranno a sopportarlo.
Non credo che tutte queste storie siano sullo stesso livello, probabilmente no, ma è l’effetto di insieme a rendere questo libro potente e visionario.
Jon Padgett “Il segreto del ventriloquio” – Edizioni Hypnos – 229 pagine – Euro 16,90
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