I cugini Jonas, in arte Jonas Brothers, sono 3 giovani americani belli e bravi, istruiti ed educati nonchè drug-free e persino ferventi sostenitori della castità pre-matrimoniale che sono diventati  un incredibile punto di riferimento per molti adolescenti e non, che sono rimasti abbagliati da questi ragazzi che incarnano il lato buono del pop and roll, quello che evita accuratamente il motto "sex, drug and rock and roll"e che invece si preoccupa di regalare al loro pubblico solo e tranne che della sana musica sana, quella da canticchiare in macchina mentre si va in ufficio o quella che si canta tutti assieme allo stadio, a mò di "We Are The Champions" dei King.

Il fenomeno,  tutto americano, si è esteso piuttosto in fretta tanto da attecchire anche nel nostro emisfero boreale, dove i Jonas si sono eretti a nuovi fenomeni della musica pop, come testimoniano i loro live incendiari, tutti puntualmente sold-in. Partiti dagli scantinati, sono poi rimbalzati nei piano bar, fino ad arrivare ad aprire concerti importanti come quelli della superstar Hannah Montana/Miley Cyrus o addirittura quelli della regina del punk-soul Avril Lafrigne.

Una volta appurato e depurato il successo, i Jonas  hanno cominciato a macinare album (ben 3 fino ad ora) e ovviamente tour mondiali tutti eccezionabili ma soprattutto "avanti", cioè tecnologicamente all'avanguardia; difatti, ogni concerto da loro cantato è un vero e proprio show-evento con tanto di mega-maxi-schermi, luci strabichescopiche, effetti sonori sgarcianti e raggi di luce molto ganzi e cool. Ma il vero asso nella manica si è rivelato il futuristico 3D: cioè andando ad un loro concerto, e indossando degli appositi occhialini, si aveva l'effetto di vedere i Jonas come se fossero...si, insomma...dal vivo! Una roba allucinante, davvero, che potrebbe rischiare di far passare la musica in quinto piano, presi come si è ad osservare i nostri eroi in tre dimensioni. I Pink Floyd sono anni che vanno avanti col solito plasma da 42 pollici e con la macchinetta del fumo artificiale; ma che si modernizzassero pure loro, và.

Come affermavo poco fà, il rischio che la musica passase in settimo piano era concreto, così quei furboni della Hollywood Records se ne uscirono con un'intuizione che non ha eguali nella storia della discografia: pubblicare un live-album. Ed eccolo qua, allora, questo grandioso concerto, ripreso dal cyber spazio virtuale 3D, e condensato tra i solchi (si fa per dire) del vecchio caro compact-disc (disponibile anche in una versione deluxe, in tiratura limitata di 20 milioni di dischi autogriffati ).

Il concerto, lo dico subito, è bello bello, ben suonato, ben cantato, ben concepito, ben prodotto, ben condotto dai Jonas Brothers alias gli amici fraterni Kevin, Joseph e Nicholas che insieme a una band da 20 elementi, deliziano le nostre orecchie con gradevollissimi pezzi presi un pò da tutti e tre gli album, in modo da accontentare nuovi fan ma anche per non deludere gli aficionados. Si passa così per le immancabile hit  come la stupenda "Tonight"o ancora la romantica "When You Look Me In The Eyes" (grande hit al botteghino) senza tralasciare vere e proprie sferzate adrenaliniche come "Burnin'Up", così rock, o ancora pezzi dalle vaghe ma marcate reminescenze blues come "BB.Good" chiaro omaggio al loro  muso inspiratore, B.B.King. "One Day At The Time" non esito a definirla la "One Of These Days" dei Jonas Brothers ma la vera sorpresa sono l'azzecante cover di una kanzone della bella e brava ma sopratutto bella Shania Twain "I'm Gonna Getcha Good" (ve la ricordate?) ma sopratutto l'inatteso duetto anzi trietto...insomma loro tre che cantano "This Is Me"con un'ospite, la carinissima Demi Lovato, star di "Camp Rock" nonchè ennesima interessante promessa della musica, molto amata in patria (basta leggere il secondo commento del video su you tube)...Demi siamo tutti con te!

Il concerto poi non cala mai di ritmo, tranne qualche inevitabile calo di ritmo, fino alla fine e tutto fila liscio come il rasoio. Il grand-finale è tutto dedicato a  "Love Is On It's Way", asso di assi dei Jonas, che iniza come una proverbiale ballad piano-voce, ma in realtà è un cerchio che si evolve con un coinvolgente e debordante assolo di chitarra e con l'imancabile tamburello che da al brano delle leggere influeze progressiste, fino a chiudersi con il reprise delle prime note di piano, davvero molto commozionante.

Concerto da annoverare come tra i migliori del 2009, poche storie: questi ragazzi ci sanno fare e lo stanno dimostrando giorno dopo girono. Chi si fosse perso l'evento dal vivo non esiti ad acquistare questo ciddì, consigliato tra gli altri da Chris Cornell, una voce affidabile nel campo della musica rock di oggi.

Da avere.

Carico i commenti...  con calma