Il cinema thriller/horror dell'ultimo periodo non mi ha entusiasmato. Anzi, ad essere sincero, mi ha decisamente deluso e innervosito. Tuttavia, Jordan Peele, in questo 2017, ha fatto rinascere in me un minimo di speranza nel cinema di genere contemporaneo (speranza in seguito devastata da "Annabelle 2"), grazie al suo film di debutto, "Scappa - Get Out". Un capolavoro? Decisamente no. Ma il risultato della prima avventura da regista di Peele è estremamente soddisfacente e riesce a fare quello che la maggior parte dei film horror degli ultimi anni non riescono: rinuncia a quei stupidi ed infantili jumpscare, preferendo un ritmo più pacato ed uno stile più old school, con una tensione creata mediante la regia, il montaggio e la musica, anzichè affidarla ai maledettissimi BUH! Ma andiamo con ordine: di cosa parla il film?
Chris Hayworth, un fotografo afroamericano, e la sua fidanzata bianca Rose Armitage si recano a casa dei genitori di lei per passare un fine settimana insieme a loro, così da far conoscere a Chris i futuri suoceri. I genitori si mostrano molto amichevoli ma Chris nota un fatto strano: nonostante che la fidanzata gli avesse detto che non sono razzisti, hanno una pletora di domestici di colore, i quali sembrano avere qualcosa che non va. Una notte, Chris si fa ipnotizzare dalla madre di Rose, una terapeuta, con la speranza di smettere di fumare. E così è. Il giorno dopo, durante una rimpatriata con parenti e amici vari della famiglia Armitage, Chris inizia ad entrare in paranoia, a causa dello strano comportamento di tutte le persone afroamericane presenti alla festa e alle parole poco di conforto del suo amico Rod, un agente della TSA, con il quale si tiene in contatto telefonico. Il resto della trama, lascio che la scopriate da soli.
Il film si presenta in continua evoluzione, mostrandosi sotto diverse forme, a partire da quella drammatica per giungere a quella violenta tipica dell'horror più fisico e terreno, tenendosi sempre lontano da quel genere sopra-nnaturale che sta prendendo il sopra-vvento nel cinema contemporaneo. La sceneggiatura è, a mio avviso, il punto più debole del film: poche battute memorabili, una caratterizzazione fin troppo macchiettistica di Chris e del suo amico Rod, che parlano quasi solo a suon di "yo, fratello, bro" ecc, e colpi di scena talvolta telefonati e uno sviluppo della trama un po' troppo prevedibile sono i principali difetti che riducono drasticamente l'impatto che il film ha sullo spettatore. Tuttavia, a fronte di questi grossi problemi, Get Out gode di un'ottima regia, che raggiunge il suo apice nella scena dell'ipnosi, di una potenza difficilmente imitabile e con un montaggio quasi perfetto, che alterna primi piani a dettagli a campi lunghi, mentre lo spettatore si sente intrappolato, senza via di fuga. L'interpretazione degli attori è veramente ottima, con i suoi alti e bassi. I due attori protagonisti, Daniela Kaluuya e Allison Williams, sono calati alla perfezione nel proprio ruolo, così come gli altri attori che rivestono ruoli importanti; forse, gli unici sui quali si potrebbe avere qualcosa da ridire sono Caleb Landry Jones e Lil Rel Howery, rispettivamente Jeremy Armitage, il fratello di Rose, e Rod, le cui interpretazioni sono un po' troppo sopra le righe.
Lungi dall'essere un film eccellente o, ancor meno, un capolavoro, Scappa - Get Out è un film validissimo, da vedere e rivedere quando si ha voglia di un bel thriller-horror che riesca a tenere sulle spine e che intrattenga, senza però scadere nei più banali cliché del cinema di genere contemporaneo nè, ad ogni modo, essere chissà quanto innovativo. Un film con (pochi) bassi e (numerosi) alti, un film di cui il cinema thriller-horror aveva bisogno
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