Mani nodose, strette attorno ad una trave, un fiore tatuato sulla destra.
Ed una frase, in alto, a sinistra, in piccolo:
“For years now I have had this dream in my head: to go to Nashville and record great, old country songs with some of America’s finest bluegrass musicians”.
Quale poteva essere il risultato di un sogno nel cassetto di Jorma Kaukonen?
Un gran disco.
Ed eccolo qui, "Blue Country Heart".
Armato di una Gibson Advanced Jumbo del 1936, nel 2002 il nostro Jorma ha fatto esattamente quello che aveva intenzione di fare: si è chiuso in uno studio di registrazione a Nashville con alcuni mostri sacri del country (Jerry Douglas, Bèla Fleck, Sam Bush e Byron House), e ha sfornato un piccolo capolavoro.
Come? Reinterpretando tredici brani della tradizione bluegrass e country/blues americana, tutti degli anni ’20 e ‘30, pezzi leggendari di artisti altrettanto leggendari (Jimmie Rodgers e i Delmore Brothers, tanto per fare due nomi).
Dunque, una briosa rilettura della tradizione, un omaggio a quell’America rurale che in tanti hanno voluto riscoprire, una perfetta sintesi di sonorità retrò, fatta di intrecci di chitarra, banjo, violino, dobro, mandolino, contrabbasso e altri strumenti (rigorosamente a corda) che farebbero la felicità di un collezionista.
Alla frizzante "Blue Railroad Train" spetta il ruolo di opener: scelta perfetta per tratteggiare le caratteristiche generali dell’intera opera, allegra e triste insieme, sincera, diretta.
Giù, l’ascoltatore si perde leggero nel mondo del country/blues, e via con "Red River Blues", una vera chicca (impossibile non conoscerla!), fino ad arrivare alle “impegnate” "Prohibition Blues" e "Bread Line Blues", amare riflessioni sul proibizionismo e la Grande Depressione.
Citazione obbligatoria anche per i due brani in chiusura, "You And My Old Guitar" e "What Are They Doing in Heaven Today?", lenti e sognanti, di una dolcezza infinita, delicati e impalpabili, sfuggevoli come sfuggevole è tutto il disco, 46 minuti da gustare tutti d’un fiato.
Tutto questo è "Blue Country Heart", ma non solo.
Un misto di polvere, strade deserte, America, treni sferraglianti, allegria, fingerpicking, spensieratezza, genuinità, vecchio, nuovo, voci calde, atmosfere avvolgenti, ovattate.
Un sogno, semplicemente.
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