Proporre questo libro durante il lieto, gaio e leggero periodo delle feste natalizie è trovare il suo ex nel letto durante la luna di miele. Se alle tonnellate di bieco buonismo che ci circondano in questi giorni ci credete davvero, allora mandatemi pure a cagare senza problemi. Potrei rovinarvi l’atmosfera.

Le minacce all’umanità inventate su carta e pellicola prendono sovente strane fattezze: quelle di un meteorite che corre, un vulcano che rutta, gli atomi che ballano, virus letali che nascono e crescono a dismisura, alieni che sparano sulla sella di ottovolanti in corsa, vampiri assetati, pianeti che si allineano, l'apocalisse. C’è un minimo comun denominatore in tutto questo minestrone di fantasia più o meno ispirata. Qualunque sia il pericolo per il genere umano questo deve essere un qualcosa di incredibile. Di imponderabile.

Il motivo è chiaro: perché per la legge del contrasto più l’avversario da battere è apparentemente invincibile, più si dimostra la forza della nostra società fondata su colonne obese che, cazzo, mica sono tanti facili da estirpare.

Strade piene di escrementi, evitarli è diventato ormai impossibile. Cani randagi mangiano i corpi in stadi più o meno avanzati di decomposizione. Il marciume si è appropriato dell’atmosfera sopra la città e l‘aria chiusa di una casa, come un profumo inebriante e prezioso da conservare assai gelosamente. Non ci sono rumori di macchinari, mezzi di trasporto o comunicazione. Non c’è più uno stato con le sue leggi da rispettare, l’esercito da temere e nemmeno ci sono cittadini coi quali dialogare. I nomi non hanno più senso così come l’educazione, l’istruzione ed i libri. Con la retorica, con i diritti fondamentali e la costituzione; sì, con quei mattoni costati millenni e litrate di sangue ora la gente si pulisce il culo per strada dopo aver spruzzato un po‘ di diarrea.

Si torna ad essere animali. Il dottore lo fa più lentamente e con tanti rimorsi, il ladro con tempi assai più celeri. Ma la strada è quella e per sopravvivere l’uomo si adatta rendendosi conto che quasi tutto quello che possedeva e che riteneva essere indispensabile, in realtà era inutile. Credeva di avere tutto e non aveva capito la fragilità del suo vivere. Per renderli così; assassini a sangue freddo, animali che si scopano per un pezzo di pane rinsecchito non ci sono volute bombe atomiche, meteoriti o Godzilla. E' terrificante l'immagine dell’erba che continua a crescere rigogliosa sul prato vicino e sapere che le piante diano frutti che nessuno raccoglie. Il mondo non sta mica morendo, solo noi.

Una barriera di latte denso davanti agli occhi per palesare tutti i limiti della società contemporanea. Proprio perché la minaccia non assume i connotati dell’ imponderabile, della fantasia estrema, questo saggio è angosciante. Non lo credevo possibile ma lo è ancor più di “The Road” di Cormac. Quest’opera di Saramago è un trattato meticoloso e lucido che prende in esame un’ipotesi per nulla fantascientifica. Fa particolarmente male perché sono conseguenze tremendamente logiche e senza apparenti sbavature quelle che alimentano la trama.

Le malattie mutano e nascono continuamente; questa è pure conosciuta e non è nemmeno letale: ha “solo” cambiato il vestito diventando contagiosa. Eppure tanto è bastato per far cascare senza appello in una manciata di giorni tutto il grandioso palazzo dell’umanità contemporanea, palesando come le fondamenta fossero assai più traballanti di quanto non si credesse. E' una fotografia della cecità della nostra società e della morte dei sentimenti in favore del ritorno agli istinti primordiali che credevamo di avere seppellito per sempre.

Descrizioni secche, di una potenza devastante e senza il minimo barlume di retorica, picchiano selvaggiamente e senza interruzione per 250 pagine. Me le sono lette d’un fiato, ma sono arrivato al termine provato come non mai. E gli occhi porca troia, mica li ho chiusi facilmente andando a dormire. Quando il buio è infine arrivato li ho riaperti subito un paio di volte: così, per essere sicuro che questo libro non me l‘attaccasse per osmosi questo terrificante incubo latteo.

E me ne fotto altamente se è banale e pacchiano. Io sta rece la chiudo proprio con un grasso e mastodontico buy or die e ci metto pure il punto esclamativo finale. Eccezionale!

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