Tanti, forse troppi gruppi musicali hanno cercato di abbattere le barriere musicali che fanno si che la musica sia confinata entro una serie di regole e leggi, scritte o meno, quali tempi, durate, tonalità e modi.

Tuttavia nessun gruppo finora ha mai invertito il naturale ordine delle cose: finora è sempre stato l'uomo a creare, adoperando strumenti musicali veri e propri o con l'ausilio del computer.

 In questo caso, abbiamo uno stravolgimento radicale, paragonabile alla rivoluzione kantiana dei rapporti tra realtà e mente; non più la realtà modellava  la mente su di se, ma la mente modellava la realtà.

In questo concept, non è l'uomo a creare la musica attraverso un computer, ma un computer ad esprimersi musicalmente mediante l'uomo.

 Joseph Nechvatal è colui che ha reso possibile tutto ciò, e il risultato è la "Viral Symph0ny", opera unica che si propone come scopo primario quello di dare voce all'universo informatico.

Ed ecco quindi una sequenza di 4 movimenti+1, generati attraverso l'uso del linguaggio di programmazione C++ che scaturiscono direttamente dalla macchina, rendendoci partecipi del suo mondo gelido, razionale e disumano come i linguaggi e gli automatismi propri di un processore.

Impossibile da ascrivere a qualsiasi corrente musicale preesistente, l'intero cd della durata complessiva di 1 ora e 40 minuti si rivela essere un inquietante viaggio in un mondo a noi sconosciuto, e impossibile da conoscere appieno...la sensazione che scaturisce dall'ascolto è una sola: inquietudine, inquietudine pura causata un pò dall'innaturale purezza e precisione delle sinfonie, un po' dall'idea in sè dell'opera stessa, un po' dal senso di alienazione che presto inizia a farsi strada nella mente dell'incauto ascoltatore.

Tanto impossibile da apprezzare, quanto sconvolgente ed interessante.

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