Così avrebbe dovuto intitolarsi il nuovo EP del Jovanotti over 50 (anteprima del suo Jova Beach Party sulle spiagge italiane), che solo per un fatto anagrafico dovrebbe ora firmare i suoi dischi come "FuJovanotto".
Un EP (8 brani, pochini rispetto le sue solite 46/50 tracce dei suoi dischi normali) che è davvero imbarazzante per la pochezza ormai distribuita e spacciata come "genio".
Il sound è la cosa migliore che c'è (infatti ci son fior di professionisti assoldati per quello) ma le canzoni... santiddio, le canzoni proprio non ci sono.
Testi banalotti che più banali non esistono (Prima che diventi giorno, con tutti i coretti Ooohh sciorinati per farli cantare allo stadio, ormai è prassi comune), infarinature worldmusic afro beat (Fiesta), un pizzico di etno ispanica estiva (Vado), dance anni 80 (Il sole sorge di sera) e così via.
La voce è zero, ma questo ce lo diciamo da 30 anni ormai ed è inutile sparare seghe sulle crocerossa. Testi senza nervo, banali, ripetittivi sul nulla, sentiti milioni di volte ("...Balla più che puoi più che puoi" .... "tutto si muove"... "Siamo come il cielo, confini non abbiamo" ... "Dimmi che non è un miraggio, stasera partiremo per un grande viaggio"... "Portami con te nella tua nuova dimensione"... devo continuare?).
Un dischetto estivo, da classifica, la fuffa martellata su tutti i social poi, in ogni dove (Facebook, Instagram, Linkedin, Amazon, Ibs, Google...), con dietro un trapano marketing pazzesco, con folle di famigliole adoranti a seguito.
In questo riconosco la furbizia e l'abilità del FuJiovanotto. Su quello sì che devo riconoscere che è un "grande".
Con la "g" minuscola, però.
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