Ma quant’è carino questo cd? Mi sembra giusto parlarne, io ero piccolino. E poi l’ho trattato malissimo al Jova nell’altra rece, quindi vorrei dargli qualche merito. È un periodo nero, passo il tempo a scrivere, mi fa bene sentire certe volte qualcosa di allegro. Lorenzo 1992 è un inno alla sincerità e all’allegria, anche se in alcune cose sfiora il demenziale. Il giovin Cherubini è ancora un rapper, anche se di successo, e senza infamie e senza lodi, ci da il suo punto di vista sull’Italia, sull’amore e tutte queste cretinate.“Il Rap”, se Jova fosse ancora un rapper, potrebbe essere un inno. Lorenzo ora è un cantante di successo, in Italia, è stato a Fantastico e a San Remo, e vende che è una meraviglia, ha i mezzi, insomma, per diffondere un po’ di filosofia rappusa. E non perde l’occasione per farlo, al contrario di altri rapper di successo che non parlano più di rap alle masse, ma di quanto è figo il sentimento e di quanto fa schifo sto paese. Jovanotti, invece, dice alla stolta massa che con il rap
“Non m’annoio”, una delle caratteristiche di Lorenzo è l’ossessione quasi infantile verso il divertimento forzato, lo stare bene a tutti i costi, senza buttarsi mai giù. “Non m’annoio” ne è l’esempio perfetto, Jova ci rima che il tempo è prezioso e che tocca divertirsi e che lui "no che non mi rompo e non mi rompo…" bè non è gran che, ma almeno ti mette il buon umore.
“Ragazzo Fortunato”, uno dei suoi pezzi più famosi e commercializzati, tant’è che io a 4 anni già lo sapevo quasi a memoria, con il tormentone “sono un ragazzo fortunato, perché m’hanno regalato un sogno” che mi stomaca parecchio. Ma in effetti, nella sua ottica, Lorenzo ha ragione. Ha un culo spropositato. E in fondo, siamo tutti un po’ ragazzi fortunati, basta sorridere alla vita, che la vita ti sorride.
Giusto? No. Segue “Puttane e Spose”, dove Jova sfodera una delle sue caratteristiche che l’hanno spinto fuori dal rap, verso le masse: la tenerezza. Questa canzone è tenerissima e dolcissima, lui le ragazze le ama a tutte e non casca in
Poi… ta dan! Ecco il Jova Rap Militante: “Benvenuti Nella Giungla”, la canzone inizia che pare quasi un afro-funk, evolvendosi in un funky quasi rockettaro vecchia data, dove si parla del nostro bello stato, che è sempre stato seppellito sotto quintali di merda. La prima repubblica sta per finile, e l’Italia è disastrata quasi quanto adesso (quasi è), si vive in una giungla con
“Io No”, secondo Lorenzo qualcuno ci sta ingannando, ci vuole tutti schifosamente uguali e inebetiti (che novità) ma quei qualcuno, a questo punto "hanno trovato un muro, un muro duro, molto, molto duro, siamo noi". Si il messaggio è molto banale e molto poco fondato, dato che noi siamo gli stessi che guidano la ruspa che abbatte il muro, ma il Jova sembra crederci nel suo bel mondo roseo, e ti fa sorridere. Ben venga il suo ottimismo verso questo popolo di ebeti.
“Sai Qual è Il Problema” si parla di AIDS, lo spettro della sua generazione e uno dei tanti spettri della mia (e dei miei coetanei debaseriani, logico), il messaggio è chiaro "se non conosco a fondo metto su il preservativo" la canzone è un buon rap con una buona base, che se lo senti dici “no… non può essere lo stesso coglione di Tanto”. Eppure è proprio lui, lo stesso coglione, solo un po’ meno famoso. “Chissà Se Stai Dormendo”, che romanticone il nostro Lorenzo è?
C’è solo un problema, che qui si da ad un rockpop stile Vasco, persino adottando le cadenze dell’(ex)rocker in certi pezzi, tipo: "e non ti mettere tutto quel trucco, che ti sta male" detta come la direbbe Vasco, quando fa quelle affermazioni, nel mezzo della canzone, quasi parlate, che lo caratterizzano. Però fatte da Jovanotti lo stesso che ti canta “Il Rap” e ti dice anche "no Vasco, no Vasco, io non ci casco, con quelli come te, che tornano alle tre", suona leggermente ridicolo (ma leggermente è). “Estate 1992”, d’altronde lui stesso dice che il rap non deve avere per forza testi impegnati o comunque profondi, ma arrivare addirittura a questa cagata mi sembra un po’ eccessivo, comunque, stendiamo un velo pietoso su sta canzoncina estiva e andiamo avanti, perché la fermata successiva è… “Vai Con Un Po’ Di Violenza” una (sotto)specie di crossover “violento” contro la violenza, alla quale Jova preferisce una chitarra distorta o un disco scretchato… fosse così semplice tesoro mio…
L’ultimo brano, e forse il più impegnato politicamente, è “Ho Perso La Direzione”, dove l’(ex, non ancora)rapper toscano si scatena contro DC, neo-fascisti, chiesa,comunisti, radicali, persino contro Moana Pozzi candidata (R.I.P.), sputandoti in faccia una disorientante realtà che ci accompagna tutt’oggi: qual è la direzione giusta? Giustificando quindi, il nostro imbarazzante vuoto idealistico.
Il cd è solare, divertente, un lavoro ben fatto, ma già con le influenze che rovineranno il buon Cherubini. Riascoltare questo cd oggi fa un certo effetto, con questo cd ci sono cresciuto, è stato forse il mio primo vero approccio al rap. Ma Lorenzo è cambiato, io sono cambiato, l’Italia no. E per quanto lui predichi il contrario non cambierà mai. Ora Jovanotti è divenuto ciò che non voleva diventare, uno degli stessi dai quali avvertiva di evitare, alla sua ‘morosa, in “Chissà Se Stai Dormendo”, un santone, una popstar, un divo, un’altra faccia su un’altra maglietta, altra carne per la televisione televisone. E per quanto si sgoli, oramai è un personaggio, e i personaggi non muovono nessuno. Vendono e basta.
“Io No” non ne sarei più tanto convinto, vecchio.
Carico i commenti... con calma