Seconda tappa del mio percorso di ripescaggio dei cosiddetti Viaggi straordinari di Jules Verne, il Viaggio al centro della terra si piazza cronologicamente proprio all'inizio di questa "raccolta" di romanzi.
Lui ha 35 anni quando lo scrive, e - mi spiace - non ravviso affatto una corrispondenza tra entusiasmo e risultato.
Si tratta del cammino dei tre protagonisti - il nonno Professore, eminente cattedratico, il nipote Axel, che ne é l'io narrante, e l'imperturbabile guida Islandese Hans, al quale non possono non andare - tra i tre - tutte le nostre simpatie.
Trascurando, come é giusto che sia, l'incongruenza del viaggio rispetto ad un centinaio di leggi della fisica, la trama é comunque inconsistente.
Due terzi del romanzo sono nozionistiche dissertazioni di geologia, mineralogia, zoologia, paleontologia, prive di qualunque interesse anche per il lettore che - come me - abbia una formazione scientifica.
Fino a che il romanzo non cambia marcia (a due terzi, appunto) il viaggio é sostanzialmente una lunga lista di minerali, non finalizzata a far conoscere o divulgare alcunché, bensí a consentire una nozionistica elencazione di nomi priva nel contesto di alcuno scopo.
Verne cerca di tenere alta l'attenzione attraverso toni alti ed allarmati, purtroppo col risultato di assuefarci allo stato di "dichiarato continuo pericolo".
Anche la preparazione del viaggio, che avrebbe potuto magari fornire qualche spunto di interesse, si esaurisce in trovate di dubbio interesse (ad esempio l'inutilmente dettagliato messaggio cifrato) che nulla aggiungono al valore dell'opera.
Poi a un certo punto Verne decide che la parte descrittiva é terminata, e pone i nostri tre eroi in un vortice di eventi dei quali cerca di convincerci della drammaticitá.
Purtroppo, essendo giá stati abituati da un centinaio di pagine a drammi sequenziali, codesta presunta drammaticitá finisce col risultare alla fine comica.
A un certo punto uno si augura che finalmente uno dei vari cataclismi (esplosioni, mancanza d'acqua, mancanza di cibo, eruzioni vulcaniche, mostri preistorici, smarrimenti nel buio piú totale) finalmente ponga fine ai tormenti del gruppo.
Solo che vedi che mancano ancora 50 pagine alla fine, e capisci che non sará cosí.
Se come me avete in mente il film del '59 di Levin, film di successo candidato a tre premi Oscar, beh dimenticatevelo.
Esso mantiene intatta l'idea centrale, ma - considerato il noiosissimo sviluppo del romanzo - apporta un numero di cambiamenti fondamentali e fortunati, riuscendo a fornire una quota di interesse grazie ad essi cui il romanzo non puó aspirare in alcun modo.
Delle versioni recenti non diró, in quanto le ho completamente ignorate.
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