Spero tanto che questo disco possa finalmente dissipare il fastidioso detto popolare "Non sarà mai come il primo" perché effettivamente un lavoro così non se l'aspettava nessuno. Inutile ribadire l'ispirazione dafpunkiana o quella dell'ormai modaiola electrò rock retrò futuristica, (specialmente in ambito francese). Un album così spiazza! Ispirato, cattivamente poetico, energico al limite dell'immaginazione. Non si ballava così dai tempi della Manchester anni 80.  Non credo di essere di parte questa volta, datosi che i Justice non rientrano appieno nel mio repertorio di ascoltatore elettronico, ma quando ti capita un secondo album di questa fattura non si può fare altro che optare per una recensione esaltata. Scrivete quello che volete, per me è molto meglio di "Cross" forse anche il doppio.  Ci vuole coraggio a ricacciare suoni così se non hai il giacchetto di pelle con scritto "Daft Punk" (a proposito, ma che per caso in "Canon" c'è un campionamento di "Brainwasher"?). Loro hanno un crocifisso, e bisognerebbe farsi il segno della LORO croce prima di ascoltare questo disco. Come hanno fatto a tirar fuori una perla come "Helix"? Oppure un mastodontico album nell'album, nella lunghissima e squisitamente interminabile "Planisphere" 17 minuti di trombamento tra elettronica e rock. La miglior scopata di generi mai sentita.  Stavate persino per liberarvi di me e delle mie recensioni esaltate a causa di un quasi lancio dal Tevere credendo di volare a tempo di "Ohio". Peccato eh? 

Comunque verità a parte, questo nuovo lavoro punta (anch'esso, datosi che come ho già detto tutti seguono questa "moda" ormai), alla commistione tra elettronica futuristica e rock vintage. Inutile dire che questi cristi in croce spaziale fanno la differenza, sfoggiando un madornale campionario di schitarrate e Synth mozzafiato.  Ad un certo punto l'elettronica non la senti neanche più. Rock spaziale.. nient'altro che Rock proveniente da un universo kubrickiano.  Si.. ho fatto un viaggio alla Bowman al terzo ascolto. Vi siete salvati che ho interrotto a metà, altrimenti sarei potuto apparire sotto forma di placenta spaziale accanto alla terra, pronto a far nascere una nuova generazione di uomini... tutti come me! Vi rendete conto?

Ma torniamo al viaggio. "On'n'On" evoca sensazioni David Bowiane mescolate al frullatore con Aerosmith e  Depeche Mode, non si può descrivere (infatti!).  "Parade" ti fa battere le mani come all'inizio di "We Will Rock You" dei Queen. Il gran finale di "Planisphere" rischia di proiettarti appeso a quella croce dell'album. Ti cristizzi con quel pezzo cazzo! "New Lands" è Rock generazionale, un pezzo che ha viaggiato a bordo della Delorean per portarci a rivivere certe emozioni di noi uomini di un tempo (eh si).  Come è possibile che ancora diciate "Non sarà mai come il primo"?.   Sarà come il primo. E' meglio del primo.

Una sorpresa inaspettata, specialmente per uno che di "Cross" amava soltanto tre pezzi! Quindi detto da un non fan. 

Allacciate le cinture, oh amanti dell'elettronica, e sul media player mettete l'opzione a forma di croce "ripeti disco dei Justice all'infinito". Le vostre giornate saranno over pianeta terra. Vi saluto a tempo della trascendentale "Brainvision".   Addio umani.... 

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