Palma d'Oro 2023 e Oscar alla miglior sceneggiatura originale 2024
C'è molto da dire su un film come Anatomia di una caduta, un film che lascia infiniti spunti di riflessione e altrettante domande senza risposta, insolubili, irrisolvibili come il caso di una morte sospetta da cui parte il tentativo di afferrare e ricostruire quel che di più astratto e inafferrabile esiste in assoluto: la realtà di un accadimento.
Questa è la parola chiave nella lettura del film Palma d'oro: realtà.
Anatomia di una caduta esplora il concetto stesso di realtà e l'incolmabile distanza che da essa ci separa. E separerà sempre. L'idea distorta che abbiamo di qualcosa di troppo soggettivo e fragile.
L'opera di Justine Triet parla della umana, anche disperata, necessità di capire una materia impossibile da capire, e della scelta che infine siamo obbligati a compiere, riguardo a cosa credere essere reale e cosa no.
Parla della distanza, sempre più sottile fino a diventare indistinguibile, tra quel che è accaduto e quel che viene solo ipotizzato, immaginato per coprire il vuoto narrativo. E di quella, a sua volta forse irrimediabile, tra le culture: pur se attratte e tese all'incontro, prima o dopo arriveranno a spezzarsi di fronte al muro della diversità. Una diversità che è anche nella realizzazione personale, oltre che nella psicologia. Così nascono i rancori e così nasce la violenza.
Anatomia della caduta di un rapporto sentimentale, il cui culmine tragico è solo il termine di una discesa nel vuoto iniziata molto tempo prima. E alla fine, in uno scenario in cui finzione e realtà si intersecano come nella creazione di un romanzo - e di un film, o di una qualunque opera narrativa - non conta quel che è successo veramente. Non esiste la realtà, è un giacimento della memoria presente tra le pareti della mente di una sola e unica persona.
"There's no such thing as truth" si diceva in Tonya.
"I don't give a fuck about what is reality", si dice qui.
Il mistero resta sopra a tutto. Omicidio o suicidio? E come si può rappresentare qualcuno di non più presente? Come si può rimettere insieme le tracce, i segni degli ultimi mesi dell'esistenza di un uomo pieno di demoni e risentimento, di odio verso se stesso e la moglie.
La verità giudiziaria può essere al massimo una minuscola parte di una immensa complessità, anche gli audio rubati sono una testimonianza parziale e distorta di una storia molto più ampia.
Ed è infine, questo, un film che scandaglia il mondo in cui viviamo, la cui presenza totalizzante e sovrastante dei media viene suggerita più che mostrata, ma ugualmente fatta sentire, percepire.
Ma più di ogni altra cosa, Anatomia di una caduta ci ricorda quanto piccoli e impotenti siamo di fronte all'intangibile. Quanto ingenuo sia credere di dominare gli eventi. La fisica quantistica ha dimostrato che non esiste la realtà oggettiva.
L'uomo non l'ha ancora accettato, e forse non sarà mai pronto a tanto.
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