Carriera sfortunata quella dei Kaiser Chiefs: debutto convincente, secondo album mezza-delusione, terzo album che non dà speranze per il futuro.

Intanto occupiamoci del primo (ed unico album che recensirò della band in questione, poichè più interessante), "Employment", uscito nel 2005. I Kaiser Chiefs sono una band di Leeds, che prendono il nome dal Kaizer Chiefs, squadra calcistica sudafricana dove militava il loro idolo ad inizio carriera, Lucas Radebe, capitano del Leeds United dal '97 al 2001.

Il gruppo, capitanato da Ricky Wilson, cantante pazzerello che è un misto tra Damon Albarn e un Robbie Williams sotto gli effetti dell'alcool, è divertente e piacevole, che sa mischiare le sonorita garage/rock caratteristiche di questi anni in terra d'Albione e quelle più synth e riprendenti lo stile degli LCD SoundSystem. I Kaiser Chiefs, per l'appunto, sono i Blur in chiave moderna (ascoltare Ruby, Modern Way e Caroline, Yes) per notare la somiglianza dei Kaiser col gruppo di Colchester), e, arrivati nel 2005 a debuttare con questo disco, non deludono nessuno.

L'album si apre con "Everyday I Love You Less And Less", canzone apprezzabilissima, con un ritmo frenetico e coinvolgente, ed un testo decisamente spassoso ("Everyday I love you less and less, i can't believe once you and me did sex, it's makes me sick to think of you undressed"). Dopo un bell'inizio, energico e convincente, si passa alla seconda traccia, "I Predict A Riot", sempre simile allo stile e struttura della canzone precedente, Ricky Wilson si dimostra un discreto cantante e il batterista, Nick Hodgson, nonchè autore di tutti i testi, un buon paroliere. Dopo due singoloni da paura si passa a una canzone decisamente più calma e matura (e forse è un po' questo quello che si aspettava la gente da loro col passare del tempo), "Modern Way", il cui video reputo assolutamente geniale. Se con Na Na Na Na Naa al disco non viene aggiunto nulla di che tranne appunto dei fastidiosi "Na Na Na Na Naa" emessi da Nick Hodgson (canzone fotocopia alle prime due per obiettivo, ovvero far muovere il culo), con la successiva "You Can Have It All" (bella) ma soprattutto con la canzone simbolo del disco "Oh My God" si arriva al punto migliore del lavoro della band: chi non si ritroverebbe a battere i piedi e ad urlare insieme al cantante "Oh my goood I can't believe It!!" fuori da ogni schema razionale?

Con "Born To Be A Dancer" e "Saturday Night", due canzoni sicuramente apprezzabili da un buon ritmo e un'energia pazzesca, il disco si conferma piacevole e veloce per come prende la sua energia. Con le ultime 4 canzoni (esclusa la carina Caroline, Yes) al disco non viene aggiunto nulla di che, ed esso si chiude lasciando non totalmente soddisfatto l'ascoltatore, che si chiede sicuramente che fine potrebbe fare una band che sforna 12 canzoni carine, ma pressochè tutte uguali tra loro; ed infatti la band ci riproverà 2 anni dopo non convincendo pubblico e critica con "Yours Truly, Angry Mob" (che tutto sommato non fa pietà) e nel 2008 con "Off With Their Heads", a mio parere un completo disastro. Forse da parte del gruppo di Ricky Wilson c'era troppa voglia di fare tutto in poco tempo, sperando di convincere tutti di essere una band prodigio: i Kaiser Chiefs per loro sfortuna non ci sono riusciti, "Employment" risulta essere un disco carino, ma che va bene ascoltato una volta, due volte, tò, tre volte.. ma alla fine finisce per stancare, e quando una band inizia a fare oltre che tutte canzoni uguali, anche tutti gli album uguali, inizia a stancare pure lei. Avessero preso una marcia diversa dal secondo album (scrivendo più canzoni come Modern Way o Love's Not A Competition, But I'm Winning, presente questa nel secondo album) forse ora sarebbero considerati meglio dalla critica mondiale e dal pubblico.

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