Ottobre 2008: un po’ a sorpresa esce il terzo album dei Kaiser Chiefs, intitolato “Off With Their Heads”. È una boccata d’aria, contiene suoni freschissimi dopo quelli del pesantuccio “Yours Truly Angry Mob”.

L’apertura è affidata a “Spanish Metal”, con schitarrate che definirei alla Muse (non uccidetemi per questa affermazione!). Ecco poi il primo singolo, “Never Miss A Beat”, molto catchy, con la partecipazione di Lily Allen nelle seconde voci. Il brano parla dei bulli e di come il non sapere nulla, nell’opinione generale degli studenti, sia molto “cool”.

Segue “Like It Too Much”, ottimo brano con tanto di archi, con reminescenze dei Blur del periodo “Great Escape”. Ecco poi una delle punte: “You Want History”, più elettronica (dove si sente meglio che il produttore è Mark Ronson)… le melodie sono accattivanti e piuttosto originali, candidata a terzo singolo (per rimanere in tema di reminescenze dei Blur, questa mi sa molto di “Girls & Boys”).

Nuove sonorità, un po’ più funk in “Good Days Bad Days”, secondo singolo, assai catchy e cantabile. Seguono altre perle molto alla Blur: sentire “Tomato In The Rain”, “Half The Truth” e soprattutto “Always Happens Like That”, che non avrebbe sfigurato in “Modern Life Is Rubbish” come papabile singolo. “Addicted To Drugs” inizia con percussioni latine e diventa un brit che a tratti mi ricorda “Walk Away” dei Franz Ferdinand… Il ritornello si fa cantare facilmente! Chiude il tutto “Remember You’re A Girl”, acustica e assai calma, sempre assai Bluriana…

Unica traccia trascurabile è “Can’t Say What I Mean”, banalotta ed evitabile in un album con così tante perle…

Difetti? L’unico è che il fantasma dei Blur festaioli del periodo ’93-’95 aleggia troppo spesso nei 35 minuti di musica di quest’album, ma questo può essere un pregio dal punto di vista di chi, come me, ha adorato i Blur… 

I Kaiser Chiefs non sono i Blur, ma li scopiazzano terribilmente bene

Consiglio quindi questo album a chi cerca un nuovo “Parklife” o un “The Great Escape”.

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