Di psichedelie ce n'è parecchie, ma due son quelle del mio cuore, una ha i colori accesi e pazzi, l'altra vibra di sottile malinconia. “Tangerine Dream” con la sua soffusa dolcezza propende per la seconda opzione e riguardo ai colori predilige un astuccio di pastelli rosicchiati, sarà per questo che l'altro giorno ho trovato per strada un mozzicone di rosso che poi mi è scappato un sorriso con dentro una puntura di spillo, oppure sarà che forse malinconia e colori s'amano d'amore corrisposto in un boudoir fatto di nuvole. E comunque caleidoscopio è bellissima parola e oltre al significante è mirabile anche l'oggetto, che c'è di meglio infatti che ficcare una vetrata di chiesa dentro un tubo? “Tangerine Dream” è un pensiero semplice espresso in maniera strana oppure un pensiero strano espresso in maniera semplice. Siam tutti matti credo, basta saperlo e io lo so. La vita è un percorso di lieta follia e noi siam vampiri all'incontrario che abbisognano di luce e la luce è ovunque. Avrebbero anche inventato le finestre se non ve ne siete accorti, come hanno inventato il vino a mezzogiorno e il profumo caramello della mia ragazza preferita. Ognuno ha la sua collezione di istanti, un caleidoscopio appunto, vetrini e figurine che si incastrano e tutto questo potrebbe essere un disco. E quando un disco è così è un disco che ti assomiglia, semplice e strano, strano e semplice. Assomiglia all'ingenuità che mi vien fuori quando mi succede di star bene e a quella puntina di malinconia che comunque c'è sempre. Solo che poi qui la malinconia diventa luminosa e la semplicità magica. Da piccolo mi raccontavano la favola della tristezza che poi veniva la neve che poi veniva il pupazzo che poi veniva il sorriso che poi veniva il sole. Bene questo disco fa esattamente la stessa strada e ora è in una stazione, ora in un'altra. Poi ok, Donovan nel campo di fragole con lo spaventapasseri Syd che sorride come un pupazzo di neve. Attimi che si dilatano, zucchero, tempo sospeso. morbide dolcissime accensioni e a tratti persino qualcosa di buffo, Come abbiano fatto dei ragazzi che suonavano una brutta copia degli Stones a finir dentro una nuvola rimane un mistero, eppure è successo, a loro, come ad altri, Magari avran capito d'essere semplici e strani oppure strani e semplici, ecco si, sarà così.
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