E’ il 2007 quando Karen O e Danger Mouse muovono i primi passi di una collaborazione destinata a concretizzarsi solo quest’anno, dodici anni dopo, con questo “Lux Prima”.
Stiamo parlando della frontwoman di una delle band più apprezzate nel panorama indie americano, ovvero gli Yeah Yeah Yeahs, ed uno dei produttori più quotati da una decina di anni a questa parte (nonché co-fondatore assieme a Cee-Lo Green degli Gnars Barkley – ricordate “Crazy”?). Tornando a Karen O, la sua ultima incursione nel mercato discografico risale al 2014 con il buon esordio solista “Crush Songs”, mentre per risalire all’ultimo sussulto della sua band madre dobbiamo tornare a ben sei anni fa con “Mosquito”.
Danger Mouse, invece, come suo solito è stato molto impegnato (dietro al bancone per Red Hot Chili Peppers, U2, Parquet Courts, Adele, Black Keys e chi più ne ha più ne metta). Adesso che la congiunzione astrale è sembrata ad entrambi favorevole, l’improbabile (fino ad un certo punto, come vedremo) duo si è messo al lavoro ed ha sfornato queste nove tracce, licenziate tramite BMG.
Ma come suona questa collaborazione? Suona bene, molto bene, e visto che c’è Danger Mouse alle manopole non poteva essere altrimenti. Il risultato della somma delle due parti è un indie rock costruito ed eseguito ad arte, che riesce anche a spaziare tra le influenze con buona agilità, spesso anche all’interno dello stesso pezzo come nella spettacolare apertura ad appannaggio della titletrack (e primo estratto); una suite di nove minuti che parte decisamente floydiana, per poi rivelare un cuore pop (ma di alta classe) e chiudere su lidi à la Air.
“Ministry” è un trip hop a metà tra i primi Morcheeba ed i migliori Portishead, “Turn The Light” restituisce dignità ad un genere ormai ampiamente violentato come il pop d’alta classifica e, sì, c’è anche del rock n’ roll fatto e finito (“Woman”, con – ovviamente – una Karen O perfettamente a suo agio).
Danger Mouse affila le lame in episodi come “Leopard’s Tongue”, un assoluto colpo da fuoriclasse a livello di arrangiamenti, e nell’elettronica della chiusura circolare con “Nox Lumina”. Nel mentre, Karen O continua ad ammaliare con ballad lo-fi sofferte come “Drown” e “Reveries” (bellissima), mentre convince meno quando prova a scimmiottare Shirley Manson nella garbagiana “Redeemer”.
“Lux Prima” è una collaborazione assolutamente riuscita, e meno stramba di quel che sembrava al momento dell’annuncio.
Brano migliore: Lux Prima
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